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Danilo Dolci, Gente semplice

Danilo Dolci, Gente semplice, Il blog di Maercella, torronificio egarci, caltanissettaPubblicato nel 1993 da Camunia, “Gente semplice” è uno dei libri che meglio rappresenta Danilo Dolci, l’intellettuale italiano noto per le sue lotte non violente contro la mafia e in favore dello sviluppo sociale e dei diritti dei lavoratori. Il libro assembla i racconti delle persone più diverse a sostegno di una cultura fatta di indicatori per saper vivere (pag. 152, “Voci della Scuola di Pace di Boves”) posseduti anche da chi affronta l’esistenza senza libri, con mezzi propri. Parlano il contadino, il fungarolo, la donna che raccoglie le cipolle per vivere, il bambino ma anche gli studenti e le studentesse, gli intellettuali che esprimono grandi concetti semplicemente. Il libro è un discorso collettivo sulla necessità di comunicare per costruire la pace, scritto con il contributo degli uomini e delle donne che sembrano rimanere ai margini della comunicazione mediatica, depositari e depositarie di quelle culture condannate ben prima del 1993 all’estinzione, schiacciate dalla televisione e da un controllo sociale esercitato attraverso la diffusione capillare di mass media al servizio delle classi dominanti. Dal libro emerge l’utilità e la dignità di saper leggere anche rocce, alberi, voli, creature, il mare, le nuvole, le stelle. Leggere nel lavoro (Prefazione, pagina V). E perché no? Leggere il cibo. Tutto per avviare percorsi di ricerca che nascano dalla comunicazione e non dalla trasmissione di verità preconfezionate senza il coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli interessati. Proprio questa differenza tra comunicare e trasmettere è una delle caratteristiche principali del lavoro sociale ed educativo di Danilo Dolci che ha conquistato, con il suo metodo, il soprannome di Gandhi italiano. Per saperne di più www.danilodolci.org
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