Autore: torronificiogeraci
Sconti di Pasqua al Torronificio Geraci

Partono gli sconti di Pasqua al Torronificio Geraci!
Fino al 31 Marzo 2018
10% di sconto
sui seguenti dolci di Pasqua Geraci:
Uova di Pasqua Artigianali – Agnello pasquale da 600gr – Agnello Pasquale 300gr – Agnello Pasquale 1200gr – Agnello Pasquale al Pistacchio 300gr – Agnello Pasquale 600gr – Agnello Pasquale 1200gr
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Torrone BLOC in omaggio dal 24 al 31 Dicembre

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(L’offerta e’ valida dall’8 al 20 dicembre su tutti gli acquisti effettuati su questo sito.)
BLAKFRIDAY2017 @ Torronificio Geraci
27 Ottobre un anticipo del BLACKFRIDAY2017

E’ ancora tempo di sconti al Torronificio Geraci: BLACKFRIDAY – venerdi 27 ottobre.
Il prossimo venerdi 27 ottobre, al Torronificio Geraci vogliamo regalarvi un anticipo del Black Friday 2017.
Ma cos’è un Black Friday?
Ogni anno, il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento americano, si festeggia anche in Italia con il Black Friday.
In occasione dei Black Friday, ogni anno vengono lanciati sconti imperdibili su tantissimi prodotti, acquistabili online.
L’appuntamento con il Black Friday 2017 sarà il 24 di novembre, nel frattempo, vi aspettiamo il 27 di ottobre con la prima offerta del BlackFriday@TorronificioGeraci2017.
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Offerta Limitata Sabato 14 e Domenica 15 Ottobre 2017

I prodotti del Torronificio Geraci in offerta limitata:
Sabato 14 e Domenica 15 Ottobre
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su tutti gli acquisti superiori a 40€!
GERACI1870
IL TORRONIFICIO GERACI CONQUISTA UN NUOVO PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO
Comunicato stampa, 15 settembre 2017
DOPO IL GRANDE SUCCESSO ALL’EVENTO DI CHIUSURA DELLE ALTE ARTIGIANALITA’ DI DOLCE & GABBANA, IL TORRONIFICIO GERACI CONQUISTA UN NUOVO PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO

GourmArte 2017 ha attribuito il riconoscimento di “Maestro del gusto” al Torronificio Geraci, che produce torrone e specialità siciliane a Caltanissetta dal 1870.
Dopo il grande successo riscontrato nell’incantevole scenario del Castello Lanza Branciforte di Trabia per l’evento di chiusura delle Alte Artigianalità di Dolce & Gabbana, la Commissione che seleziona i prodotti chiamati a rappresentare il meglio dell’enogastronomia Made in Italy a GourmArte 2017 ha individuato il Torrone Bloc biologico di Geraci quale testimone d’eccellenza.
La Commissione GourmArte, presieduta da Elio Ghisalberti, ha quindi attribuito al Torronificio Geraci il riconoscimento di “Maestro del gusto” per l’anno 2017. La storica azienda nissena di torrone e specialità siciliane ritirerà il premio nel corso della VI edizione di GourmArte, che si terrà dall’1 al 3 dicembre alla Fiera di Bergamo.

Il Torronificio Geraci nel corso della sua lunga storia ha partecipato a numerosi eventi di prestigio ed ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Massimo Alberini 2016 conferito dall’Accademia della Cucina.
Nel 2011 l’azienda Geraci è stata l’unica realtà produttiva siciliana ad essere premiata da UNIONCAMERE in occasione di “Italia 150. Le radici del futuro” tra le imprese che hanno fatto la storia d’Italia.
A questi premi più recenti se ne aggiungono molti altri, ottenuti dal Torronificio a partire dal 1895. L’azienda è anche presente in diverse pubblicazioni importanti, fra le quali il libro fotografico di Giò Martorana e Marco Ghiotto, “Dolce Sicilia” (Mondadori), terzo classificato al Gourmand World Cookbook Award 2012.
Per ulteriori informazioni:
Marcella Geraci (addetto stampa)
Cell. 328 3065513 – marcellageraci@hotmail.com
Torronificio M. Geraci Snc di Geraci Giuliana Dafne & C.
Via Canonico Pulci, 10/14
93100 Caltanissetta
Tel. 0934 581570
I TORRONI E LE SPECIALITA’ DELLO STORICO TORRONIFICIO GERACI DI CALTANISSETTA ALL’EVENTO DI CHIUSURA DELLE ALTE ARTIGIANALITA’ DI DOLCE&GABBANA

Comunicato stampa, 10 luglio 2017
Nell’incantevole scenario del Castello Lanza Branciforte di Trabia, i prodotti Geraci sono stati una delle sorprese finali per gli illustri ospiti di Dolce & Gabbana, provenienti da tutte le parti del mondo.
Durante la serata di chiusura dell’evento internazionale, gli Stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno offerto ai propri Ospiti tutte le specialità del Torronificio Geraci di Caltanisetta, allestendo spettacolari bancarelle siciliane dipinte a mano. Gli Ospiti hanno molto apprezzato anche la shopping bag appositamente studiata da Dolce&Gabbana per l’occasione e riempita di specialità di ogni genere: torroni, paste di mandorla e di pistacchio, quadrucci e frutta di martorana.
Il Torronificio Geraci nel corso della sua lunga storia ha partecipato a numerosi eventi di prestigio ed ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Massimo Alberini 2016 conferito dall’Accademia della Cucina.
Nel 2011 l’azienda Geraci è stata l’unica realtà produttiva siciliana ad essere premiata da UNIONCAMERE in occasione di “Italia 150. Le radici del futuro” tra le imprese che hanno fatto la storia d’Italia.
A questi premi più recenti se ne aggiungono molti altri, ottenuti dal Torronificio a partire dal 1895.
L’azienda è anche presente in diverse pubblicazioni importanti, fra le quali il libro fotografico di Giò Martorana e Marco Ghiotto, “Dolce Sicilia” (Mondadori), terzo classificato al Gourmand World Cookbook Award 2012.
Per ulteriori informazioni:
Marcella Geraci (addetto stampa)
Cell. 328 3065513
marcellageraci@hotmail.com
Torronificio M. Geraci Snc di Geraci Giuliana Dafne & C.
Via Canonico Pulci, 10/14
93100 Caltanissetta
Tel. 0934 581570
Chiusura per ferie

Informiamo la gentile clientela che il Torronificio M. Geraci rimarra’ chiuso per ferie fino al 28 di Agosto.
Saremo comunque raggiungibili tramite email all’indirizzo: info@geraci1870.com
Buone vacanze a tutti!
DOLCE & GABBANA SCEGLIE IL TORRONIFICIO GERACI DI CALTANISSETTA
Comunicato stampa, 30 giugno 2017
DOLCE & GABBANA SCEGLIE IL TORRONIFICIO GERACI DI CALTANISSETTA PER LA FORNITURA DI TORRONI ALL’EVENTO DI CHIUSURA DELLE ALTE ARTIGIANALITA’
Dal 6 al 10 luglio, saranno presentate a Palermo le Collezioni Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria Dolce & Gabbana. Per l’evento conclusivo delle quattro giornate di presentazioni, Dolce & Gabbana sceglie i torroni e le specialità dello storico Torronificio Geraci, presente sul mercato dal 1870 a Caltanissetta.
Anche quest’anno Dolce & Gabbana ha scelto una città del Sud per presentare le sue nuove creazioni dedicate alle Alte Artigianalità. Dopo la suggestiva esperienza dei vicoli di Spaccanapoli, che hanno fatto da cornice agli eventi organizzati lo scorso anno, le strade di Palermo saranno lo scenario di questi importanti appuntamenti.
I prodotti dello storico Torronificio Geraci saranno offerti agli invitati nella suggestiva cornice del Castello di Trabia.
In questa occasione, il Torronificio Geraci offrirà i suoi prodotti speciali: torroni, paste di mandorla e di pistacchio, quadrucci e frutta di martorana.
Il Torronificio Geraci nel corso della sua lunga storia ha partecipato a numerosi eventi di prestigio ed ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Massimo Alberini 2016 conferito dall’Accademia della Cucina.
Nel 2011 l’azienda Geraci è stata l’unica realtà produttiva siciliana ad essere premiata da UNIONCAMERE in occasione di “Italia 150. Le radici del futuro” tra le imprese che hanno fatto la storia d’Italia.
A questi premi più recenti se ne aggiungono molti altri, ottenuti dal Torronificio a partire dal 1895.
L’azienda è anche presente in diverse pubblicazioni importanti, fra le quali il libro fotografico di Giò Martorana e Marco Ghiotto, “Dolce Sicilia” (Mondadori), terzo classificato al Gourmand World Cookbook Award 2012.
Con un’attività che si tramanda di padre in figlio, Giuseppe Romano non demorde!


Nei mesi scorsi Palermo ha riscoperto i lustrascarpe grazie alla locale Confartigianato.
È bastata un’apposita selezione a richiamare settanta possibili “sciuscià” da destinare alle zone centrali del capoluogo siciliano. Ben settanta persone, alcune delle quali con laurea in tasca!
Anche a Caltanissetta questo antico mestiere non ha mai perso il suo fascino ma il merito è tutto di una sola persona, Giuseppe Romano.
Giuseppe dice di avere 87 anni ma guardandolo non si direbbe proprio.
Sarà la passione per il lavoro a mantenerlo così bene?
Tutte le mattine apre la sua bottega in corso Umberto, zona centralissima della città.
Con poche cose, un ombrellone per difendersi dal sole o dalle intemperie, due sedie, spazzole, lucido e attrezzi del mestiere, da ben 75 anni Giuseppe non manca mai all’appuntamento. Mai!
Nonostante le scarpe di oggi non siano più quelle di ieri e la pelle sia, in molti casi, un lontano ricordo.
«Se mi metto a riposo…» Giuseppe fa il gesto della morte. «Ho un passatempo» sottolinea di essere vedovo e di continuare a lavorare anche per questo.

Chi ama il centro storico di Caltanissetta riesce ad immaginare la strada del Collegio senza di lui?
Carretto siciliano


Un vecchio quaderno di ricette può contenere tesori!


A casa nostra, in questo periodo, i mandarini non mancano mai.
I nostri due alberi ne fanno una quantità industriale e non sarebbe possibile smaltirli se non preparassimo almeno un paio di ricette che, negli anni, abbiamo sperimentato.
Oggi vi proponiamo il sorbetto al mandarino come lo facciamo noi, per realizzarlo occorrono una gelatiera e tanta buona volontà.
Ecco gli ingredienti principali:
- 700 grammi di succo di mandarino
- La scorza grattugiata di due mandarini
- un albume montato a neve
- 300 grammi di zucchero

Versate 300 grammi di zucchero in una terrina, aggiungete la scorza grattugiata di due mandarini e mescolate bene permettendo agli ingredienti di amalgamarsi.
Rompete un uovo, separate l’albume dal tuorlo e montate l’albume a neve.
Incorporate l’albume al composto di zucchero e scorza grattugiata e mescolate fino ad amalgamare bene il tutto.
Con uno spremiagrumi ricavate il succo dai mandarini, filtratelo con un colino e aggiungetelo al composto sempre mescolando.
Versate il sorbetto in una casseruola e riscaldate a fuoco basso per pochi minuti.

Lasciate raffreddare, versate nella gelatiera e fate girare fin quando il sorbetto non sarà pronto.
Il risultato vi sorprenderà!
11/12 Marzo 2017, Spese di Spedizione GRATUITE!

Sabato 11 e Domenica 12 marzo
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C’è chi la vuole cotta e c’è chi la vuole cruda. La mela è sempre una protagonista della nostra tavola!

Si può passare dalla cassata della settimana scorsa alle mele cotte?
Se avete lo stomaco pesante ma non volete rinunciare al dolce, certamente.
Le mele cotte possono essere un fine pasto gustoso e facile da eseguire e la mia è una ricetta di battaglia che nasce dall’esigenza di avere un dessert leggero e digeribile.

Certo, esistono mille altri modi per preparare le mele cotte ma voglio suggerirvi anche il mio:
- Tre mele (le Golden sarebbero state più indicate ma ho preferito usare le mele che avevo in casa);
- tre bicchieri d’acqua;
- tre cucchiai di zucchero di canna.
- In realtà per evitare l’ossidazione delle mele occorrerebbe intingerle nel succo di limone.
- Una spruzzata di cannella e qualche chiodo di garofano servirebbero poi a insaporirle maggiormente. Ma ho voluto ridurre all’osso la preparazione delle mele e ho scoperto che sono buone anche così.
Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fettine.
Versate i tre bicchieri d’acqua in una pentola e aggiungete lo zucchero, mescolate il tutto e portate a ebollizione.
Quando l’acqua bolle, gettate le mele nella pentola e mettete un coperchio. Vi consiglio però di non coprire interamente la pentola ma di lasciare uno spiraglio per evitare che lo sciroppo fuoriesca.

Fate cuocere per 40 minuti se le preferite ben cotte, come me.

A cottura ultimata potete mangiarle ancora calde o fredde, a piacer vostro.
Non sembra niente di che ma il sapore della mela, resa morbida e avvolta da un piccolo tocco di zucchero, può aiutare a concludere un pasto degnamente.
Caltanissetta nelle fiabe di Italo Calvino!

Lo sapevate che nella raccolta di Fiabe italiane di Italo Calvino c’è anche Caltanissetta?
Cosa non si scopre quando si hanno nipoti a cui leggere storie!
La Sicilia fa la sua figura tra le fiabe pescate dalla tradizione popolare degli ultimi cento anni e trascritte in italiano da Calvino.
Il sorcetto con la coda che puzza.In questa raccolta tutte le regioni d’Italia hanno un loro spazio e le fiabe sono state trascritte dai vari dialetti. Caltanissetta è rappresentata da “La penna di hu” e dal “Sorcetto con la coda che puzza”, entrambe nel terzo volume della raccolta pubblicata per la prima volta da Einaudi nel 1956.
“Hu” sta per “pavone” e alla fiaba fa da sfondo un fratricidio.
“Il sorcetto con la coda che puzza” è invece un principe, bello ma prigioniero di un incantesimo.
Sarà così anche Caltanissetta, bella ma prigioniera?
Panella? Un piatto da re, parola di Pippo Labrone!


Lo trovate sempre in via Scovazzo, intento a friggere e imbottire.
Pippo Labrone lavora nella sua bottega fin dalle prime luci del mattino per realizzare, insieme a suo figlio Totò, l’impasto che poi servirà a ricavare tante panelle gustose e croccanti.
Queste mezze lune di farina di ceci oggi fanno parte dello “street food” ma esistono da tempo immemore.
A Palermo le panelle si fanno con le erbe aromatiche, usanza che non esiste a Caltanissetta

Nelle nostre zone la panella è infatti nuda e profumi e aromi le vengono dati dall’olio bollente.
Una passione per il ciclismo alle spalle che lo ha portato a vincere diversi campionati regionali, Pippo ha oggi 75 anni e lavora da quando ne aveva dieci.
Da bambino vendeva le panelle prodotte da suo padre Salvatore, pioniere dell’attività e custode di una ricetta che si tramanda di padre in figlio.
Durante la seconda guerra mondiale, Salvatore era cuoco all’Istituto Testasecca, allora adibito ad ospedale militare.
Di origini palermitane ma trapiantato a Caltanissetta, Salvatore avviò la sua attività a guerra finita.
Oggi quell’attività esiste ancora, in un territorio dove la crisi economica ha tagliato le gambe a molti.


Il segreto di questo successo? «La qualità del prodotto» dice Pippo, categorico.
E un lavoro indefesso che lo ha portato ad aprire un altro chiosco nella zona periferica della città.
A noi non resta che augurargli di continuare a fare un buon lavoro!
Signore e Signori, Sua Maestà la Cassata!


La ricotta può non piacere e la pasta reale risultare molto dolce a quanti non amano la pasticceria.
Ciò detto, aggiungo che tutti (o quasi) mostrano di apprezzare la cassata per il suo aspetto.
Se la pasticceria siciliana è un vero e proprio colpo d’occhio, mademoiselle la cassata è infatti la regina di tutte le torte o almeno di quelle isolane.

La glassa la rende eterea e la pasta reale, vivace.
La corona di frutta candita, poi, le conferisce un aspetto regale e le vetrine di ogni pasticceria guadagnano in bellezza grazie a questo dolce, dalle origini che si perdono nella notte dei tempi.

Anche in questo caso, due scuole di pensiero tirano in ballo l’una i romani (dal latino caseum, formaggio) e l’altra gli arabi (qas’at, bacinella).
Le diverse varianti locali della cassata, inserita nell’Elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali, ci dicono però che le storie sulle sue origini non sono poche.
E anche se non è una torta di compleanno, si presta a qualsiasi occasione.
Non trovate anche voi?

L. Sciascia – Quando il mare si tinge di vino…

Mi piace molto viaggiare in treno.
Mi piace girare la Sicilia in lungo e in largo osservando, dal finestrino, il paesaggio che cambia.
Le colline gialle di Caltanissetta coltivate a grano e bruciate dal sole lasciano spazio alla costa e ogni paesaggio ha le sue caratteristiche.
Sarà per questo che “Il mare colore del vino” è uno dei libri di Sciascia che preferisco.
Una raccolta di dodici storie che prende il titolo da una sola, quella che racconta appunto di un viaggio in treno.
Anche leggendo l’intero libro l’impressione è quella di percorrere la Sicilia nel tempo e nello spazio.
L’ironia di Sciascia guida il lettore attraverso dodici facce della stessa terra accomunate da un’unica sconcertante verità umana, dura e raccontata con spietata ironia.
In questo tragitto il lettore non viene, però, privato del divertimento.
Proprio per questo penso che il libro vi piacerà, se già non lo avete letto.