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Offerta Limitata Sabato 14 e Domenica 15 Ottobre 2017

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Epifania 2016: sconti al Torronificio Geraci

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Oggi è il giorno dei ribassi online, si apre la stagione dello shopping natalizio.

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Ciambella allo yogurt con olio d’oliva

Lo yogurt e' l'ingrediente fondamentale per fare questa ciambella.
Lo yogurt e’ l’ingrediente fondamentale per fare questa ciambella.
L’ingrediente principale da utilizzare per realizzare questa ciambella è lo yougurt bianco naturale, privo di zucchero. I contenitori dello yogurt possono fungere da misurini per dosare gli altri ingredienti, anche se questa ciambella non è una torta “sette vasetti” classica. Abbiamo infatti preferito non utilizzare fecola di patate e olio di semi ma una dose minima di olio d’oliva per rendere più morbido l’impasto. Per preparare questo dolce occorrono:
  • Due vasetti di yogurt bianco naturale (grammi 250 in tutto)
  • Tre vasetti di farina tipo 00
  • Due vasetti di zucchero bianco semolato
  • Una bustina di lievito per dolci
  • Il fondo di un vasetto di olio extravergine d’oliva
  • Tre uova
  • Burro e farina per lo stampo.
Il composto di uova e zucchero.
Il composto di uova e zucchero.
Rompete le uova e separate i tuorli dagli albumi. In una terrina, unite lo zucchero ai tuorli e mescolate il tutto fino ad ottenere una crema spumosa. A parte, montate gli albumi a neve, aggiungeteli al composto di tuorli e zucchero e mescolate per amalgamare bene. Aggiungete quindi i due vasetti di yogurt, continuando a mescolare usando, se è il caso, una frusta elettrica. A questo punto unite anche la farina, setacciandola con un colino, e il lievito, sempre setacciato.
L'impasto.
L’impasto.
L'impasto nello stampo.
L’impasto nello stampo.
Mescolate bene tutto e aggiungete il fondo di un vasetto di olio d’oliva (che l’olio non arrivi a metà vasetto, altrimenti ne risentirà il gusto della ciambella). Mescolate di nuovo tutto con la frusta elettrica e ungete di burro uno stampo, cospargendolo infine di farina. Versate l’impasto nello stampo e portate la temperatura del forno a 180°. Se volete una ciambella ben cotta, lasciatela cuocere per un’ora, altrimenti 45 minuti basteranno. Il metodo dello stuzzicadenti o della forchetta per verificare lo stato della cottura del dolce rimane sempre valido.
La ciambella appena sfornata.
La ciambella appena sfornata.
Si lascia raffreddare.
Si lascia raffreddare.
   
Fino a quando e' pronta per essere mangiata.
Fino a quando e’ pronta per essere mangiata.
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Gyrotonic Expansion System

Volete migliorare la vostra postura e avere una muscolatura tonica o una colonna vertebrale più elastica? Il vostro benessere psicofisico risente dei ritmi frenetici della vita quotidiana o dell’avanzare degli anni? Ripensate voi stessi! imgIl vostro corpo e la vostra interiorità possono trarre enormi benefici dai metodi sviluppati dal danzatore ungherese Juliu Horvath e compresi nel Gyrotonic Expansion System. Questo speciale sistema di esercizio fisico assembla i principi della danza classica, dello yoga, delle arti marziali, del nuoto e della ginnastica, armonizzandoli in una disciplina che permette al corpo di andare oltre i suoi limiti e di migliorare nel suo complesso. Il Gyrotonic Expansion System è un’attività ideale per grandi e piccini, danzatori e atleti, amanti del fitness e donne che vogliono recuperare la forma fisica dopo il parto. Ideato negli anni Ottanta del secolo scorso e ormai diffuso nel mondo, il Gyrotonic è molto diffuso anche in Italia e non soltanto nelle grandi città. Chiunque voglia praticare quest’attività a Caltanissetta o ottenere maggiori informazioni a riguardo può, per esempio, cliccare sul sito internet www.gyrotoniccaltanissetta.it La giusta attenzione al respiro e alla postura del corpo e la dinamicità multidirezionale dei movimenti, principali caratteristiche di questo metodo, vi permetteranno di riscoprire la vostra dimensione di persone.
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Caltanissetta, il torrone e Moni Ovadia: Il Glicomane

moni ovadia, il glicomane, il blog di marcella, torronificio m. geraci caltanissettaindex1Caltanissetta, il torrone e Moni Ovadia. Una relazione inverosimile se non fosse che a Caltanissetta, città del torrone, quest’anno Moni Ovadia abbia svolto l’incarico di direttore artistico del Teatro Margherita, proiettando la nostra provincia nel più vasto circuito culturale nazionale. C’è però un aspetto che rimane poco noto e che lega in qualche modo Ovadia anche al torrone e cioè il fatto che il celebre attore d’origine ebraico – sefardita nella sua attività di scrittore si sia occupato anche di dolci. “Il Glicomane” è un libretto di 47 pagine, edito nel 2013 dalla Piccola Biblioteca di Cucina Letteraria targata Slow Food Editore. Il libro non sembra avere grosse pretese ma è divertente e racconta di una metamorfosi (non a caso Ovadia cita Gregor Samsa, il protagonista del celeberrimo racconto di Franz Kafka). Il Glicomane prende le mosse dal risveglio di Georges Samla, che scopre un bel mattino di trasudare zucchero. Il protagonista pensa quindi che sia arrivata la sua ora, così come lo credono sua moglie Chantal e i medici che gravitano attorno alla coppia. In maniera del tutto incredibile Georges Samla non è malato e neanche destinato a morire, ma si è semplicemente trasformato in un dolce. moni ovadia, il glicomane, il blog di marcella, torroficio m. geraci caltanissetta«Mi sono persuaso che i dolci siano una delle pochissime testimonianze e conferme della realtà di un tempo edenico da cui siamo stati espulsi per essere gettati nel travaglio della vita» dirà Samla nel corso del racconto, dando avvio ai suoi ricordi infantili dominati dalla Khalvà, «una sorta di torrone a base di sesamo». Significativo anche il suo ricordo palermitano legato alla pasticceria svizzero-siciliana Caflisch, considerata da Ovadia la più grande pasticceria di tutti i tempi e di ogni luogo perchè ha coniugato le due grammatiche assolute dell’arte pasticciera, la arabo-turca e la mitteleuropea. Chiunque voglia cogliere il legame tra cucina e letteratura e approfondire un piatto o una tradizione può approfittare delle chicche narrative di questa collana di Slow Food. Non leggerete grandi capolavori ma potrete dilatare gli spazi della vostra cucina e della vostra cultura.
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Gelato casalingo al torrone Geraci

Ricetta torrone casalingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraciDiciamo subito che per fare questo gelato occorre il nostro torrone tradizionale o Bloc, perché gli ingredienti che abbiamo utilizzato sono stati abbinati in funzione del torrone. L’utilizzo di un altro prodotto darà inevitabilmente un risultato diverso. Aggiungiamo che abbiamo scelto di usare il latte parzialmente scremato al posto del latte intero e della panna per rendere il gelato più leggero e digeribile. Proprio per questo il gelato è casalingo e anche l’utilizzo del solo albume d’uovo lo rende congeniale a chi non vuole rinunziare al dessert senza appesantirsi troppo. Per fare il gelato casalingo al torrone Geraci occorre avere una gelatiera (noi ci troviamo bene con la Simac) dove far gelare il composto realizzato con:
  • grammi 250 di torrone tradizionale o Bloc Geraci macinato
  • una spolverata di granella di torrone tradizionale o Bloc Geraci per guarnire (facoltativa)
  • grammi 300 di zucchero
  • un albume d’uovo montato a neve
  • un litro di latte parzialmente scremato.
Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraci  Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraci Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraci Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraciMacinate il torrone Geraci in casa con il frullatore o acquistatelo direttamente macinato. Prendete il torrone Geraci macinato, mettetelo in una casseruola, aggiungete lo zucchero e mescolate il tutto. Montate a neve l’albume d’uovo e aggiungetelo allo zucchero e al torrone Geraci sempre mescolando, in modo da distribuirlo uniformemente. Versate infine il latte parzialmente scremato sul composto e mescolate un’altra volta. Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraci Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraci Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraciPrendete la casseruola e mettetela sul fuoco basso per una decina di minuti, continuando a mescolare. Spegnete il fuoco, fate raffreddare a temperatura ambiente e mettete in frigo per almeno un paio d’ore. Trascorso il tempo necessario, mettete il composto nella gelatiera. Se un giro non dovesse essere sufficiente a far gelare tutto, fate girare il composto una seconda volta. Quando il gelato sarà pronto, conservatelo nel freezer e ricordate di guarnirlo con una spolverata di granella di torrone Geraci prima di servirlo.   Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraci  Ricetta torrone casaingo al torrone geraci, il blog di marcella, torronificio m. geraci
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Pasticceria Siciliana, Torronificio M. Geraci

PAsticceria Sicilina - Torronificio M. Geraci

Pasticceria siciliana torronificio geraciLa tradizione della pasticceria siciliana

Il Torronificio M. Geraci rappresenta da sempre un autentico punto di riferimento per tutta la citta’: la maestria dei pasticceri, le ricette tipiche della tradizione della pasticceria siciliana tramandate da generazioni e la scelta attenta dei migliori ingredienti hanno permesso di soddisfare una clientela particolarmente esigente per qualità e freschezza.

pasticceria tipica siciliana torronificio geraciDolci tipici della pasticceria siciliana

Il torronificio M. Geraci, tipica pasticceria siciliana, propone tutti i dolci tradizionali siciliani, la cassata siciliana, i cannoli, la frutta di Martorana (Marzapane), la pasta di mandorle, e inoltre, rollò, cannoli, cassatine, bocconcini (alla ricotta, crema, panna, crema al cioccolato) , paste velate (o pasticciotti) funghetti, profiteroles, bombe al cioccolato, tiramisù alla crema di ricotta. Le antiche ricette sono rispettate in ogni loro fase, a cominciare da una selezione particolarmente severa di tutte le materie prime, dai pistacchi di Bronte alla frutta fresca di giornata.

Non solo dolci

Durante le festività, la pasticceria siciliana mette a disposizione anche confezioni speciali, uova pasquali, agli Agnelli pasquali, dai torroni tipici ai cesti natalizi: contattaci via email o per telefono per ricevere maggiori informazioni, per effettuare una prenotazione o un ordine.

Venite a trovarci presso la nostra pasticceria

Vai alla google map Siamo in Via Canonico Pulci n.10 a Caltanissetta. Tel: +39 0934 581570 – Fax: +39 0934 20957 Skype®: torronificio.geraci – Email: info@geraci1870.com
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L’azienda

Michele Geraci, fondatore
Michele Geraci, fondatore
Michele Geraci, fondatore.
La storia del Torronificio Geraci può essere considerata emblematica della più vasta storia delle aziende a gestione familiare. Nel 1870 Michele Geraci, apprendista in una rinomata pasticceria di Caltanissetta, decide di mettersi in proprio e di realizzare la sua attività. E’ la storia del garzonato, dal quale spesso si sviluppano nuove attività produttive e attraverso il quale si mantengono le tradizioni dolciarie più caratteristiche di un territorio. Nasce così il Torronificio Geraci. La seconda guerra mondiale ridimensiona, anche se non eccessivamente, l’attività aziendale. Il Caffè Geraci diventa infatti luogo di ritrovo per gli antifascisti siciliani; ciò nonostante, il “potere” non può fare a meno, per le occasioni di festa e per i regali importanti, delle leccornie che il Torronificio produce. In quegli anni il fratello di Alfonso, Calogero Geraci, per tutti Lillì, si trova al confino ad Ustica, condannato dal regime fascista a rimanervi per un paio d’anni. Tornato dal confino, Calogero Geraci è a Villalba durante il comizio di Li Causi, in occasione di quelli che sono noti come “i fatti di Villalba”. Un diverbio acceso degenera in sparatoria tra gli uomini che accompagnano Li Causi e gli uomini al soldo di Don Calò Vizzini. antico caffe 1939L’uomo che reagisce ad una provocazione di Don Calò è Calogero Geraci, che paga molto cara la sua fierezza. Poco tempo dopo viene infatti sequestrato e, tenuto prigioniero per sei mesi, morirà poco dopo il rilascio. Il pagamento del riscatto, una cifra corrispondente al milione di euro odierno, frena lo sviluppo dell’azienda di famiglia, altrimenti lanciata verso una crescita irrefrenabile. L’ulteriore arresto della crescita aziendale è la morte di Alfonso. Saranno i figli di Alfonso, in particolare Michele e Mariolina, a far riprendere la crescita aziendale, negli anni 80 del XX secolo. Oggi la “Torronificio M. Geraci snc” è rinata con la quarta generazione e gestisce un’azienda posizionata sul mercato di nicchia nel migliore dei modi. La priorità è tuttora l’altissima qualità della produzione, che si avvale di materie prime del territorio e metodi di lavorazione artigianali non dissimili da quelli delle origini dell’attività.   Il Torronificio Geraci prende parte al Salone del Gusto di Torino fin dalla prima edizione ed è stata l’unica azienda siciliana ad essere premiata da Unioncamere, nel giugno del 2011, in occasione di “Italia 150. Le radici del futuro”, 133° Assemblea degli Amministratori delle Camere di commercio d’Italia. In passato, l’azienda ha anche ottenuto una menzione di onore nell’ambito del Premio Unioncamere 2007 – Sezione Aziende longeve e di successo e un riconoscimento della CCIAA di Caltanissetta nel luglio 2009. la famiglia geraci al barNel corso della sua lunga attività, il Torronificio ha ottenuto altri importanti premi. Fra tutti, si ricordano i seguenti:
  • Esposizione Internazionale di Roma (1895); Gran Medaglia d’Oro – Bordeaux (1897);
  • Gran Medaglia d’Oro e Croce insigne; Esposizione di Genova (1903); Medaglia d’Argento – EsposizioneAgricola di Palermo (1902).
Negli anni recenti l’azienda ha preso parte a diverse trasmissioni televisive anche di livello nazionale ed ha suscitato l’interesse di testate giornalistiche importanti o libri. Di recente si segnala la presenza del Torronificio Geraci nell’ultimo libro dello scrittore e giornalista inglese Matthew Fort, Sweet Honey, Bitter Lemons, Ebury Press, 2008, che racconta il suo viaggio in Vespa attraverso la Sicilia. Tra i libri e le testate che, in passato, hanno segnalato l’azienda si riportano le seguenti:
  • Sicilia Uno (giugno / luglio 1994)
  • Sicilia Sconosciuta di Matteo Collura, ed. Rizzoli Milano – 1984
  • Ciao Sicilia (maggio 1992)
  • GT Granturismo (estate 1995)
  • Panorama (15 maggio 1997)
  • La Repubblica (12 dicembre 1999)
  • Il Gambero Rosso (aprile 2009)
  • Bell’Italia (novembre 2010)
  • Il Gambero Rosso (dicembre 2010)
  • Panorama (Luglio 2011).
Per gli anni passati si evidenziano anche il servizio su Il torrone e le regioni d’eccellenza, pubblicato alla pag. 126 della rivista mensile “Viaggi e Sapori”, num. 12, dicembre 2004, e il servizio su Gli ingredienti del Natale apparso sulla rivista mensile “Ville & Casali”, num. 12, 2004, anno XV, pp. 118 – 122. A queste iniziative si affiancano poi quelle organizzate e sostenute finanziariamente dall’azienda, come le pubblicazioni all’interno di guide gastronomiche, atlanti e volumi di prestigio. Tra esse, l’inserzione pubblicitaria nella Guida ai ristoranti d’Italia de “Il Sole 24 Ore”, che il Torronificio M. Geraci ha rinnovato negli anni 2007, 2008 e 2009; la menzione ne “Il buon Paese” edito da Slow Food, l’inserzione pubblicitaria ne Il Golosario di Paolo Massobrio, “Guida alle cose buone d’Italia” alla pag. 472, ed analoghe inserzioni nelle edizioni 2007 e 2008 dell’Atlante stradale Città d’Italia, a c. dell’Istituto geografico De Agostini ed infine alla pag. 110 del vol. n. La Sicilia dell’Enciclopedia contemporanea I Comuni d’Italia, Roma, Pubbliedi, 2007.