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BLAKFRIDAY2017 @ Torronificio Geraci
27 Ottobre un anticipo del BLACKFRIDAY2017
E’ ancora tempo di sconti al Torronificio Geraci: BLACKFRIDAY – venerdi 27 ottobre.
Il prossimo venerdi 27 ottobre, al Torronificio Geraci vogliamo regalarvi un anticipo del Black Friday 2017.
Ma cos’è un Black Friday?
Ogni anno, il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento americano, si festeggia anche in Italia con il Black Friday.
In occasione dei Black Friday, ogni anno vengono lanciati sconti imperdibili su tantissimi prodotti, acquistabili online.
L’appuntamento con il Black Friday 2017 sarà il 24 di novembre, nel frattempo, vi aspettiamo il 27 di ottobre con la prima offerta del BlackFriday@TorronificioGeraci2017.
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Offerta Limitata Sabato 14 e Domenica 15 Ottobre 2017
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IL TORRONIFICIO GERACI CONQUISTA UN NUOVO PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO
Comunicato stampa, 15 settembre 2017
DOPO IL GRANDE SUCCESSO ALL’EVENTO DI CHIUSURA DELLE ALTE ARTIGIANALITA’ DI DOLCE & GABBANA, IL TORRONIFICIO GERACI CONQUISTA UN NUOVO PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO
GourmArte 2017 ha attribuito il riconoscimento di “Maestro del gusto” al Torronificio Geraci, che produce torrone e specialità siciliane a Caltanissetta dal 1870.
Dopo il grande successo riscontrato nell’incantevole scenario del Castello Lanza Branciforte di Trabia per l’evento di chiusura delle Alte Artigianalità di Dolce & Gabbana, la Commissione che seleziona i prodotti chiamati a rappresentare il meglio dell’enogastronomia Made in Italy a GourmArte 2017 ha individuato il Torrone Bloc biologico di Geraci quale testimone d’eccellenza. La Commissione GourmArte, presieduta da Elio Ghisalberti, ha quindi attribuito al Torronificio Geraci il riconoscimento di “Maestro del gusto” per l’anno 2017. La storica azienda nissena di torrone e specialità siciliane ritirerà il premio nel corso della VI edizione di GourmArte, che si terrà dall’1 al 3 dicembre alla Fiera di Bergamo. Il Torronificio Geraci nel corso della sua lunga storia ha partecipato a numerosi eventi di prestigio ed ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Massimo Alberini 2016 conferito dall’Accademia della Cucina. Nel 2011 l’azienda Geraci è stata l’unica realtà produttiva siciliana ad essere premiata da UNIONCAMERE in occasione di “Italia 150. Le radici del futuro” tra le imprese che hanno fatto la storia d’Italia. A questi premi più recenti se ne aggiungono molti altri, ottenuti dal Torronificio a partire dal 1895. L’azienda è anche presente in diverse pubblicazioni importanti, fra le quali il libro fotografico di Giò Martorana e Marco Ghiotto, “Dolce Sicilia” (Mondadori), terzo classificato al Gourmand World Cookbook Award 2012. Per ulteriori informazioni: Marcella Geraci (addetto stampa) Cell. 328 3065513 – marcellageraci@hotmail.com Torronificio M. Geraci Snc di Geraci Giuliana Dafne & C. Via Canonico Pulci, 10/14 93100 Caltanissetta Tel. 0934 581570I TORRONI E LE SPECIALITA’ DELLO STORICO TORRONIFICIO GERACI DI CALTANISSETTA ALL’EVENTO DI CHIUSURA DELLE ALTE ARTIGIANALITA’ DI DOLCE&GABBANA
Comunicato stampa, 10 luglio 2017
Nell’incantevole scenario del Castello Lanza Branciforte di Trabia, i prodotti Geraci sono stati una delle sorprese finali per gli illustri ospiti di Dolce & Gabbana, provenienti da tutte le parti del mondo.
Durante la serata di chiusura dell’evento internazionale, gli Stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno offerto ai propri Ospiti tutte le specialità del Torronificio Geraci di Caltanisetta, allestendo spettacolari bancarelle siciliane dipinte a mano. Gli Ospiti hanno molto apprezzato anche la shopping bag appositamente studiata da Dolce&Gabbana per l’occasione e riempita di specialità di ogni genere: torroni, paste di mandorla e di pistacchio, quadrucci e frutta di martorana.
Il Torronificio Geraci nel corso della sua lunga storia ha partecipato a numerosi eventi di prestigio ed ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Massimo Alberini 2016 conferito dall’Accademia della Cucina.
Nel 2011 l’azienda Geraci è stata l’unica realtà produttiva siciliana ad essere premiata da UNIONCAMERE in occasione di “Italia 150. Le radici del futuro” tra le imprese che hanno fatto la storia d’Italia.
A questi premi più recenti se ne aggiungono molti altri, ottenuti dal Torronificio a partire dal 1895.
L’azienda è anche presente in diverse pubblicazioni importanti, fra le quali il libro fotografico di Giò Martorana e Marco Ghiotto, “Dolce Sicilia” (Mondadori), terzo classificato al Gourmand World Cookbook Award 2012.
Per ulteriori informazioni:
Marcella Geraci (addetto stampa)
Cell. 328 3065513
marcellageraci@hotmail.com
Torronificio M. Geraci Snc di Geraci Giuliana Dafne & C.
Via Canonico Pulci, 10/14
93100 Caltanissetta
Tel. 0934 581570
Con un’attività che si tramanda di padre in figlio, Giuseppe Romano non demorde!
Nei mesi scorsi Palermo ha riscoperto i lustrascarpe grazie alla locale Confartigianato.
È bastata un’apposita selezione a richiamare settanta possibili “sciuscià” da destinare alle zone centrali del capoluogo siciliano. Ben settanta persone, alcune delle quali con laurea in tasca!
Anche a Caltanissetta questo antico mestiere non ha mai perso il suo fascino ma il merito è tutto di una sola persona, Giuseppe Romano.
Giuseppe dice di avere 87 anni ma guardandolo non si direbbe proprio.
Sarà la passione per il lavoro a mantenerlo così bene?
Tutte le mattine apre la sua bottega in corso Umberto, zona centralissima della città.
Con poche cose, un ombrellone per difendersi dal sole o dalle intemperie, due sedie, spazzole, lucido e attrezzi del mestiere, da ben 75 anni Giuseppe non manca mai all’appuntamento. Mai!
Nonostante le scarpe di oggi non siano più quelle di ieri e la pelle sia, in molti casi, un lontano ricordo.
«Se mi metto a riposo…» Giuseppe fa il gesto della morte. «Ho un passatempo» sottolinea di essere vedovo e di continuare a lavorare anche per questo.
Chi ama il centro storico di Caltanissetta riesce ad immaginare la strada del Collegio senza di lui?
Carretto siciliano
Un vecchio quaderno di ricette può contenere tesori!
A casa nostra, in questo periodo, i mandarini non mancano mai.
I nostri due alberi ne fanno una quantità industriale e non sarebbe possibile smaltirli se non preparassimo almeno un paio di ricette che, negli anni, abbiamo sperimentato.
Oggi vi proponiamo il sorbetto al mandarino come lo facciamo noi, per realizzarlo occorrono una gelatiera e tanta buona volontà.
Ecco gli ingredienti principali:
- 700 grammi di succo di mandarino
- La scorza grattugiata di due mandarini
- un albume montato a neve
- 300 grammi di zucchero
11/12 Marzo 2017, Spese di Spedizione GRATUITE!
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C’è chi la vuole cotta e c’è chi la vuole cruda. La mela è sempre una protagonista della nostra tavola!
Si può passare dalla cassata della settimana scorsa alle mele cotte?
Se avete lo stomaco pesante ma non volete rinunciare al dolce, certamente.
Le mele cotte possono essere un fine pasto gustoso e facile da eseguire e la mia è una ricetta di battaglia che nasce dall’esigenza di avere un dessert leggero e digeribile.
Certo, esistono mille altri modi per preparare le mele cotte ma voglio suggerirvi anche il mio:
- Tre mele (le Golden sarebbero state più indicate ma ho preferito usare le mele che avevo in casa);
- tre bicchieri d’acqua;
- tre cucchiai di zucchero di canna.
- In realtà per evitare l’ossidazione delle mele occorrerebbe intingerle nel succo di limone.
- Una spruzzata di cannella e qualche chiodo di garofano servirebbero poi a insaporirle maggiormente. Ma ho voluto ridurre all’osso la preparazione delle mele e ho scoperto che sono buone anche così.
Panella? Un piatto da re, parola di Pippo Labrone!
Lo trovate sempre in via Scovazzo, intento a friggere e imbottire.
Pippo Labrone lavora nella sua bottega fin dalle prime luci del mattino per realizzare, insieme a suo figlio Totò, l’impasto che poi servirà a ricavare tante panelle gustose e croccanti.
Queste mezze lune di farina di ceci oggi fanno parte dello “street food” ma esistono da tempo immemore.
A Palermo le panelle si fanno con le erbe aromatiche, usanza che non esiste a Caltanissetta
Nelle nostre zone la panella è infatti nuda e profumi e aromi le vengono dati dall’olio bollente.
Una passione per il ciclismo alle spalle che lo ha portato a vincere diversi campionati regionali, Pippo ha oggi 75 anni e lavora da quando ne aveva dieci.
Da bambino vendeva le panelle prodotte da suo padre Salvatore, pioniere dell’attività e custode di una ricetta che si tramanda di padre in figlio.
Durante la seconda guerra mondiale, Salvatore era cuoco all’Istituto Testasecca, allora adibito ad ospedale militare.
Di origini palermitane ma trapiantato a Caltanissetta, Salvatore avviò la sua attività a guerra finita.
Oggi quell’attività esiste ancora, in un territorio dove la crisi economica ha tagliato le gambe a molti.
Il segreto di questo successo? «La qualità del prodotto» dice Pippo, categorico.
E un lavoro indefesso che lo ha portato ad aprire un altro chiosco nella zona periferica della città.
A noi non resta che augurargli di continuare a fare un buon lavoro!
Signore e Signori, Sua Maestà la Cassata!
La ricotta può non piacere e la pasta reale risultare molto dolce a quanti non amano la pasticceria.
Ciò detto, aggiungo che tutti (o quasi) mostrano di apprezzare la cassata per il suo aspetto.
Se la pasticceria siciliana è un vero e proprio colpo d’occhio, mademoiselle la cassata è infatti la regina di tutte le torte o almeno di quelle isolane.
La glassa la rende eterea e la pasta reale, vivace.
La corona di frutta candita, poi, le conferisce un aspetto regale e le vetrine di ogni pasticceria guadagnano in bellezza grazie a questo dolce, dalle origini che si perdono nella notte dei tempi.
Anche in questo caso, due scuole di pensiero tirano in ballo l’una i romani (dal latino caseum, formaggio) e l’altra gli arabi (qas’at, bacinella).
Le diverse varianti locali della cassata, inserita nell’Elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali, ci dicono però che le storie sulle sue origini non sono poche.
E anche se non è una torta di compleanno, si presta a qualsiasi occasione.
Non trovate anche voi?
L. Sciascia – Quando il mare si tinge di vino…
Mi piace molto viaggiare in treno.
Mi piace girare la Sicilia in lungo e in largo osservando, dal finestrino, il paesaggio che cambia.
Le colline gialle di Caltanissetta coltivate a grano e bruciate dal sole lasciano spazio alla costa e ogni paesaggio ha le sue caratteristiche.
Sarà per questo che “Il mare colore del vino” è uno dei libri di Sciascia che preferisco.
Una raccolta di dodici storie che prende il titolo da una sola, quella che racconta appunto di un viaggio in treno.
Anche leggendo l’intero libro l’impressione è quella di percorrere la Sicilia nel tempo e nello spazio.
L’ironia di Sciascia guida il lettore attraverso dodici facce della stessa terra accomunate da un’unica sconcertante verità umana, dura e raccontata con spietata ironia.
In questo tragitto il lettore non viene, però, privato del divertimento.
Proprio per questo penso che il libro vi piacerà, se già non lo avete letto.