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Un vecchio quaderno di ricette può contenere tesori!

Un vecchio quaderno di ricette può contenere tesori
Un vecchio quaderno di ricette può contenere tesori!

A casa nostra, in questo periodo, i mandarini non mancano mai.

I nostri due alberi ne fanno una quantità industriale e non sarebbe possibile smaltirli se non preparassimo almeno un paio di ricette che, negli anni, abbiamo sperimentato.

Oggi vi proponiamo il sorbetto al mandarino come lo facciamo noi, per realizzarlo occorrono una gelatiera e tanta buona volontà.

Ecco gli ingredienti principali:

  • 700 grammi di succo di mandarino
  • La scorza grattugiata di due mandarini
  • un albume montato a neve
  • 300 grammi di zucchero

 

Sorbetto in fase di preparazione
Sorbetto in fase di preparazione.

Versate 300 grammi di zucchero in una terrina, aggiungete la scorza grattugiata di due mandarini e mescolate bene permettendo agli ingredienti di amalgamarsi.

Rompete un uovo, separate l’albume dal tuorlo e montate l’albume a neve.

Incorporate l’albume al composto di zucchero e scorza grattugiata e mescolate fino ad amalgamare bene il tutto.

Con uno spremiagrumi ricavate il succo dai mandarini, filtratelo con un colino e aggiungetelo al composto sempre mescolando.

Versate il sorbetto in una casseruola e riscaldate a fuoco basso per pochi minuti.

Sorbetto al mandarino
Sorbetto al mandarino.

Lasciate raffreddare, versate nella gelatiera e fate girare fin quando il sorbetto non sarà pronto.

Il risultato vi sorprenderà!

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11/12 Marzo 2017, Spese di Spedizione GRATUITE!

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C’è chi la vuole cotta e c’è chi la vuole cruda. La mela è sempre una protagonista della nostra tavola!

Le mele cotte

Si può passare dalla cassata della settimana scorsa alle mele cotte?

Se avete lo stomaco pesante ma non volete rinunciare al dolce, certamente.

Le mele cotte possono essere un fine pasto gustoso e facile da eseguire e la mia è una ricetta di battaglia che nasce dall’esigenza di avere un dessert leggero e digeribile.

Quello che avevo in casa.
Quello che avevo in casa.

Certo, esistono mille altri modi per preparare le mele cotte ma voglio suggerirvi anche il mio:

  • Tre mele (le Golden sarebbero state più indicate ma ho preferito usare le mele che avevo in casa);
  • tre bicchieri d’acqua;
  • tre cucchiai di zucchero di canna.
  • In realtà per evitare l’ossidazione delle mele occorrerebbe intingerle nel succo di limone.
  • Una spruzzata di cannella e qualche chiodo di garofano servirebbero poi a insaporirle maggiormente. Ma ho voluto ridurre all’osso la preparazione delle mele e ho scoperto che sono buone anche così.

Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fettine.

Versate i tre bicchieri d’acqua in una pentola e aggiungete lo zucchero, mescolate il tutto e portate a ebollizione.

Quando l’acqua bolle, gettate le mele nella pentola e mettete un coperchio. Vi consiglio però di non coprire interamente la pentola ma di lasciare uno spiraglio per evitare che lo sciroppo fuoriesca.

Le mele cotte
Le mele cotte

Fate cuocere per 40 minuti se le preferite ben cotte, come me.

Un tocco di zucchero di canna
Un tocco di zucchero di canna

A cottura ultimata potete mangiarle ancora calde o fredde, a piacer vostro.

Non sembra niente di che ma il sapore della mela, resa morbida e avvolta da un piccolo tocco di zucchero, può aiutare a concludere un pasto degnamente.

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Panella? Un piatto da re, parola di Pippo Labrone!

Panelle ancora da friggere
Le formine per fare le panelle
Le formine per fare le panelle

Lo trovate sempre in via Scovazzo, intento a friggere e imbottire.

Pippo Labrone lavora nella sua bottega fin dalle prime luci del mattino per realizzare, insieme a suo figlio Totò, l’impasto che poi servirà a ricavare tante panelle gustose e croccanti.

Queste mezze lune di farina di ceci oggi fanno parte dello “street food” ma esistono da tempo immemore.

A Palermo le panelle si fanno con le erbe aromatiche, usanza che non esiste a Caltanissetta

Pippo Labrone fa le panelle
Pippo Labrone fa le panelle

Nelle nostre zone la panella è infatti nuda e profumi e aromi le vengono dati dall’olio bollente.

Una passione per il ciclismo alle spalle che lo ha portato a vincere diversi campionati regionali, Pippo ha oggi 75 anni e lavora da quando ne aveva dieci.

Da bambino vendeva le panelle prodotte da suo padre Salvatore, pioniere dell’attività e custode di una ricetta che si tramanda di padre in figlio.

Durante la seconda guerra mondiale, Salvatore era cuoco all’Istituto Testasecca, allora adibito ad ospedale militare.

Di origini palermitane ma trapiantato a Caltanissetta, Salvatore avviò la sua attività a guerra finita.

Oggi quell’attività esiste ancora, in un territorio dove la crisi economica ha tagliato le gambe a molti.

La frittura
La frittura
La mafalda è il classico pane da imbottire con le panelle
La mafalda è il classico pane da imbottire con le panelle

Il segreto di questo successo? «La qualità del prodotto» dice Pippo, categorico.

E un lavoro indefesso che lo ha portato ad aprire un altro chiosco nella zona periferica della città.

A noi non resta che augurargli di continuare a fare un buon lavoro!

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Signore e Signori, Sua Maestà la Cassata!

La cassata
La cassata siciliana
La cassata siciliana

La ricotta può non piacere e la pasta reale risultare molto dolce a quanti non amano la pasticceria.

Ciò detto, aggiungo che tutti (o quasi) mostrano di apprezzare la cassata per il suo aspetto.

Se la pasticceria siciliana è un vero e proprio colpo d’occhio, mademoiselle la cassata è infatti la regina di tutte le torte o almeno di quelle isolane.

Mademoiselle la cassata
Mademoiselle la cassata

La glassa la rende eterea e la pasta reale, vivace.

La corona di frutta candita, poi, le conferisce un aspetto regale e le vetrine di ogni pasticceria guadagnano in bellezza grazie a questo dolce, dalle origini che si perdono nella notte dei tempi.

La frutta candita elegante e maestosa
La frutta candita elegante e maestosa

Anche in questo caso, due scuole di pensiero tirano in ballo l’una i romani (dal latino caseum, formaggio) e l’altra gli arabi (qas’at, bacinella).

Le diverse varianti locali della cassata, inserita nell’Elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali, ci dicono però che le storie sulle sue origini non sono poche.

E anche se non è una torta di compleanno, si presta a qualsiasi occasione.

Non trovate anche voi?

La cassata siciliana come la facciamo noi
La cassata siciliana come la facciamo noi
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L. Sciascia – Quando il mare si tinge di vino…

L. Sciascia - Il mare colore del vino

L. Sciascia - Il mare colore del vinoMi piace molto viaggiare in treno.

Mi piace girare la Sicilia in lungo e in largo osservando, dal finestrino, il paesaggio che cambia.

Le colline gialle di Caltanissetta coltivate a grano e bruciate dal sole lasciano spazio alla costa e ogni paesaggio ha le sue caratteristiche.

Sarà per questo che “Il mare colore del vino” è uno dei libri di Sciascia che preferisco.

Una raccolta di dodici storie che prende il titolo da una sola, quella che racconta appunto di un viaggio in treno.

Anche leggendo l’intero libro l’impressione è quella di percorrere la Sicilia nel tempo e nello spazio.

L’ironia di Sciascia guida il lettore attraverso dodici facce della stessa terra accomunate da un’unica sconcertante verità umana, dura e raccontata con spietata ironia.

In questo tragitto il lettore non viene, però, privato del divertimento.

Proprio per questo penso che il libro vi piacerà, se già non lo avete letto.

L. Sciascia - Il mare colore del vino

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Sconti del Venerdi al Torronificio Geraci

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Continuano gli sconti del fine settimana al torronificio Geraci!

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dalla mezzanotte di Venerdi 2 Dicembre
alla mezzanotte di Domenica 4 Novembre!

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Geraci1870 aderisce al Black Friday 2016

Oggi è il giorno dei ribassi online, si apre la stagione dello shopping natalizio.

 

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In occasione del BlackFriday 2016, al Torronificio Geraci,

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dalla mezzanotte di Venerdi 25 Novembre
alla mezzanotte di Domenica 27 Novembre!

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Sconto 10% su tutti i prodotti

sconto10E’ arrivato l’inverno e al Torronificio M. Geraci abbiamo deciso di festeggiarlo con uno sconto del 10% su tutti i prodotti ordinati tramite il nostro sito www.geraci1870.com, torroni, torroncini, paste di mandorla e di pistacchio, e molto altro ancora!

Lo sconto e’ valido
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Roberta Fuschi e Patrizia Maltese: Violenza degenere, storie di donne che hanno sconfitto la paura

violenza-degenereLa violenza inflitta alle donne è interclassista e trasversale a tutta la società e lontanamente da quanto si possa pensare, si tratta di un fenomeno in prevalenza agito dalla ristretta cerchia dei familiari della vittima più che da estranei.

Ma ribellarsi ai propri aguzzini si può ed è proprio questo il messaggio del libro scritto a quattro mani dalle giornaliste Roberta Fuschi e Patrizia Maltese, intitolato “Violenza degenere, storie di donne che hanno sconfitto la paura” e pubblicato nel 2015 dalle edizioni catanesi Villaggio Maori con prefazione della sociologa Graziella Priulla.

Il libro raccoglie le testimonianze delle donne che gravitano attorno al centro antiviolenza Thamaia di Catania, il loro essere vittime di padri, fratelli, partner e il loro iniziale silenzio fra le pareti domestiche, spezzato dalla volontà di farcela a uscire dal tunnel della paura e di denunziare finalmente i propri aggressori.

Alessandra, Alessia, Chiara, Enrica, tutti nomi di fantasia che indicano situazioni realmente accadute e concluse da un sudato lieto fine.

La forza del libro è anche quella di documentare i passi avanti fatti dalla legislazione contro la violenza e di raccontare in modo ben documentato la nascita e l’evoluzione del centro Thamaia fra mille tribolazioni, dai fondi che mancano al superlavoro delle operatrici, non sempre reumunerato come meriterebbe, alle difficoltà e alla forza che occorre per andare avanti in un Paese dove sono ancora poche le risorse destinate al contrasto della violenza di genere.

In definitiva il libro è uno strumento utile per chiunque graviti attorno a questi fenomeni e una speranza per le donne che ogni giorno subiscono in silenzio la violenza di quanti dovrebbero invece rispettarle.

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Campione gratuito

Vuoi provare i nostri prodotti?

Da oggi hai la possibilità di provare i nostri prodotti prima di ordinarli!

Puoi scriverci all’indirizzo: info@geraci1870.com, contattarci via skype (torronificio.geraci), su whatsapp (+393442472850) o tramite messaggio sul nostro profilo facebook “Torronificio Geraci“.

Inviaci nome, cognome, indirizzo completo, email e numero di telefono, riceverai a casa un campione gratuito dei prodotti del Torronificio M. Geraci.

Pagherai solo le spese di spedizione (5 Euro)!

Il campione comprende:
1 torroncino “Splendor”, 1 torroncino “Pepita”, 1 torroncino “Elena”, 1 torroncino “Jolanda”.

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Gyrotonic Expansion System

Volete migliorare la vostra postura e avere una muscolatura tonica o una colonna vertebrale più elastica?

Il vostro benessere psicofisico risente dei ritmi frenetici della vita quotidiana o dell’avanzare degli anni?

Ripensate voi stessi!

imgIl vostro corpo e la vostra interiorità possono trarre enormi benefici dai metodi sviluppati dal danzatore ungherese Juliu Horvath e compresi nel Gyrotonic Expansion System.

Questo speciale sistema di esercizio fisico assembla i principi della danza classica, dello yoga, delle arti marziali, del nuoto e della ginnastica, armonizzandoli in una disciplina che permette al corpo di andare oltre i suoi limiti e di migliorare nel suo complesso.

Il Gyrotonic Expansion System è un’attività ideale per grandi e piccini, danzatori e atleti, amanti del fitness e donne che vogliono recuperare la forma fisica dopo il parto. Ideato negli anni Ottanta del secolo scorso e ormai diffuso nel mondo, il Gyrotonic è molto diffuso anche in Italia e non soltanto nelle grandi città.

Chiunque voglia praticare quest’attività a Caltanissetta o ottenere maggiori informazioni a riguardo può, per esempio, cliccare sul sito internet www.gyrotoniccaltanissetta.it

La giusta attenzione al respiro e alla postura del corpo e la dinamicità multidirezionale dei movimenti, principali caratteristiche di questo metodo, vi permetteranno di riscoprire la vostra dimensione di persone.

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Gelaterie “FataMorgana”, Roma

Gelateria FataMorgana, Roma, Torronificio M. Geraci, Caltanissetta, il Blog di Marcella

Gelateria FataMorgana, Roma, Torronificio M. Geraci, Caltanissetta, il Blog di MarcellaPasseggiare per Roma può essere una buona occasione per gustare le specialità della gelateria artigianale Fatamorgana, nata dall’eclettica esperienza di Maria Agnese Spagnuolo, donna dalle origini pugliesi che trascorre infanzia e adolescenza tra ortaggi, verdure e alberi da frutto.

Proprio questo contatto con la genuinità della terra permette a Maria Agnese di affermarsi nella capitale attraverso il gelato, alimento per il quale nutre fin da piccola un’autentica passione.

E oggi, nella sola Roma la gelateria Fata Morgana ha ben sette punti vendita, uno dei quali a Trastevere.

La storia di questa bella esperienza aziendale inizia con l’acquisto di un manuale sul gelato artigianale italiano in uno dei tanti mercatini dell’usato.

Gelateria FataMorgana, Roma, Torronificio M. Geraci, Caltanissetta, il Blog di MarcellaL’allora quattordicenne Maria Agnese trasferisce così la sua passione dal palato alle mani.

La preparazione del gelato per sé e la famiglia non le impedisce però di studiare per fare l’attrice e di andare in giro per l’Italia con la compagnia teatrale.

Nel 2001 Maria Agnese si trasferisce a Roma con il suo compagno, che diventa anche socio negli affari.

Una diagnosi di celiachia la spinge a sperimentare nuovi abbinamenti per ottenere gusti compatibili con l’intolleranza al glutine.

E quando nel 2002 intraprende seriamente il lavoro di gelataia, anche a causa della crisi del teatro, la sua caratteristica non passa inosservata.

Maria Agnese Spagnuolo assembla infatti cinque ingredienti per ogni gusto senza mai usare additivi, addensanti, conservanti, coloranti, paste o preparati di base.

La frutta è sempre di stagione e le spezie non sono mai in polvere, tutte ragioni che le hanno procurato una nomination per la qualità da parte del Gambero Rosso, nel 2005.

Oggi le oltre trecento ricette di Maria Agnese Spagnuolo comprendono gelati al gusto di baklava, mandorla e arancia, pera al gorgonzola e molto altro, consultabile sul sito gelateriafatamorgana.com.

Ma i gelati è meglio mangiarli e ottimi (per noi) sono quelli ai gusti di liquirizia e di basilico, noci e miele.Gelateria FataMorgana, Roma, Torronificio M. Geraci, Caltanissetta, il Blog di Marcella

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Torta semplice all’arancia

Ricetta, Torta semplice all'arancia, Torronificio Geraci, Caltanissetta

Ricetta, Torta semplice all'arancia, Torronificio Geraci, CaltanissettaUno dei frutti della terra che meglio rappresenta la Sicilia nel mondo è l’arancia, con il suo profumo inconfondibile e il colore intenso che la caratterizza.

Molto usata in cucina, l’arancia si presta alle preparazioni più varie deliziando gli amanti del dolce ma anche del salato.

La torta che vi proponiamo è molto semplice, non contiene lieviti e ha una modesta dose di burro.

Per la buona riuscita di questo dolce soffice e leggero è molto importante però montare bene le uova.

Gli ingredienti da utilizzare sono i seguenti:

  • quattro uova
  • un’arancia di piccole dimensioni, matura al punto giusto (la buccia deve essere in buone condizioni)
  • grammi 300 di farina tipo 00
  • grammi 300 di zucchero, preferibilmente di canna;
  • grammi 30 di burro
  • una noce di burro e della farina per ungere la teglia, nel caso non abbiate lo stampo in silicone,
  • zucchero al velo (facoltativo).

Rompete le uova in una terrina, aggiungete lo zucchero e montate il tutto con la frusta elettrica fino a quando il composto non diventi spumoso.

Setacciate la farina un po’ alla volta sopra il composto di uova e zucchero e mescolate il tutto cercando di evitare che si formino grumi, magari usando di nuovo la frusta.

Grattugiate la scorza dell’arancia unendola agli altri ingredienti, in modo che assorbano l’aroma del frutto in maniera uniforme e incorporate all’impasto, filtrandolo con un colino, anche il succo dell’arancia e infine il burro fuso.

Mescolate ancora gli ingredienti con la frusta elettrica e versate l’impasto in una tortiera unta o in uno stampo in silicone.

Portate la temperatura del forno a 180° e fate cuocere per un’ora.

A fine cottura capovolgete la torta su un piatto e spolveratela (se volete) con lo zucchero al velo, ma il dolce risulta buono anche senza!

Ricetta, Torta semplice all'arancia, Torronificio Geraci, Caltanissetta

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L’azienda

Michele Geraci, fondatore
Michele Geraci, fondatore
Michele Geraci, fondatore.

La storia del Torronificio Geraci può essere considerata emblematica della più vasta storia delle aziende a gestione familiare.
Nel 1870 Michele Geraci, apprendista in una rinomata pasticceria di Caltanissetta, decide di mettersi in proprio e di realizzare la sua attività.
E’ la storia del garzonato, dal quale spesso si sviluppano nuove attività produttive e attraverso il quale si mantengono le tradizioni dolciarie più caratteristiche di un territorio.

Nasce così il Torronificio Geraci.

La seconda guerra mondiale ridimensiona, anche se non eccessivamente, l’attività aziendale.
Il Caffè Geraci diventa infatti luogo di ritrovo per gli antifascisti siciliani; ciò nonostante, il “potere” non può fare a meno, per le occasioni di festa e per i regali importanti, delle leccornie che il Torronificio produce.
In quegli anni il fratello di Alfonso, Calogero Geraci, per tutti Lillì, si trova al confino ad Ustica, condannato dal regime fascista a rimanervi per un paio d’anni.
Tornato dal confino, Calogero Geraci è a Villalba durante il comizio di Li Causi, in occasione di quelli che sono noti come “i fatti di Villalba”.
Un diverbio acceso degenera in sparatoria tra gli uomini che accompagnano Li Causi e gli uomini al soldo di Don Calò Vizzini.
antico caffe 1939L’uomo che reagisce ad una provocazione di Don Calò è Calogero Geraci, che paga molto cara la sua fierezza.
Poco tempo dopo viene infatti sequestrato e, tenuto prigioniero per sei mesi, morirà poco dopo il rilascio.
Il pagamento del riscatto, una cifra corrispondente al milione di euro odierno, frena lo sviluppo dell’azienda di famiglia, altrimenti lanciata verso una crescita irrefrenabile.
L’ulteriore arresto della crescita aziendale è la morte di Alfonso.
Saranno i figli di Alfonso, in particolare Michele e Mariolina, a far riprendere la crescita aziendale, negli anni 80 del XX secolo.

Oggi la “Torronificio M. Geraci snc” è rinata con la quarta generazione e gestisce un’azienda posizionata sul mercato di nicchia nel migliore dei modi.

La priorità è tuttora l’altissima qualità della produzione, che si avvale di materie prime del territorio e metodi di lavorazione artigianali non dissimili da quelli delle origini dell’attività.

 

Il Torronificio Geraci prende parte al Salone del Gusto di Torino fin dalla prima edizione ed è stata l’unica azienda siciliana ad essere premiata da Unioncamere, nel giugno del 2011, in occasione di “Italia 150. Le radici del futuro”, 133° Assemblea degli Amministratori
delle Camere di commercio d’Italia.

In passato, l’azienda ha anche ottenuto una menzione di onore nell’ambito del Premio Unioncamere 2007 – Sezione Aziende longeve e di successo e un riconoscimento della CCIAA di Caltanissetta nel luglio 2009.

la famiglia geraci al barNel corso della sua lunga attività, il Torronificio ha ottenuto altri importanti premi. Fra tutti, si ricordano i seguenti:

  • Esposizione Internazionale di Roma (1895); Gran Medaglia d’Oro – Bordeaux (1897);
  • Gran Medaglia d’Oro e Croce insigne; Esposizione di Genova (1903); Medaglia d’Argento – EsposizioneAgricola di Palermo (1902).

Negli anni recenti l’azienda ha preso parte a diverse trasmissioni televisive anche di livello nazionale ed ha suscitato l’interesse di testate giornalistiche importanti o libri.
Di recente si segnala la presenza del Torronificio Geraci nell’ultimo libro dello scrittore e giornalista inglese Matthew Fort, Sweet Honey, Bitter Lemons, Ebury Press, 2008, che racconta il suo viaggio in Vespa attraverso la Sicilia.
Tra i libri e le testate che, in passato, hanno segnalato l’azienda si riportano le seguenti:

  • Sicilia Uno (giugno / luglio 1994)
  • Sicilia Sconosciuta di Matteo Collura, ed. Rizzoli Milano – 1984
  • Ciao Sicilia (maggio 1992)
  • GT Granturismo (estate 1995)
  • Panorama (15 maggio 1997)
  • La Repubblica (12 dicembre 1999)
  • Il Gambero Rosso (aprile 2009)
  • Bell’Italia (novembre 2010)
  • Il Gambero Rosso (dicembre 2010)
  • Panorama (Luglio 2011).

Per gli anni passati si evidenziano anche il servizio su Il torrone e le regioni d’eccellenza, pubblicato alla pag. 126 della rivista mensile “Viaggi e Sapori”, num. 12, dicembre 2004, e il servizio su Gli ingredienti del Natale apparso sulla rivista mensile “Ville & Casali”, num. 12, 2004, anno XV, pp. 118 – 122.

A queste iniziative si affiancano poi quelle organizzate e sostenute finanziariamente dall’azienda, come le pubblicazioni all’interno di guide gastronomiche, atlanti e volumi di prestigio.
Tra esse, l’inserzione pubblicitaria nella Guida ai ristoranti d’Italia de “Il Sole 24 Ore”, che il Torronificio M. Geraci ha rinnovato negli anni 2007, 2008 e 2009; la menzione ne “Il buon Paese” edito da Slow Food, l’inserzione pubblicitaria ne Il Golosario di Paolo Massobrio, “Guida alle cose buone d’Italia” alla pag. 472, ed analoghe inserzioni nelle edizioni 2007 e 2008 dell’Atlante stradale Città d’Italia, a c. dell’Istituto geografico De Agostini ed infine alla pag. 110 del vol. n. La Sicilia dell’Enciclopedia contemporanea I Comuni d’Italia, Roma, Pubbliedi, 2007.