Un vecchio quaderno di ricette può contenere tesori!
A casa nostra, in questo periodo, i mandarini non mancano mai.
I nostri due alberi ne fanno una quantità industriale e non sarebbe possibile smaltirli se non preparassimo almeno un paio di ricette che, negli anni, abbiamo sperimentato.
Oggi vi proponiamo il sorbetto al mandarino come lo facciamo noi, per realizzarlo occorrono una gelatiera e tanta buona volontà.
Ecco gli ingredienti principali:
700 grammi di succo di mandarino
La scorza grattugiata di due mandarini
un albume montato a neve
300 grammi di zucchero
Sorbetto in fase di preparazione.
Versate 300 grammi di zucchero in una terrina, aggiungete la scorza grattugiata di due mandarini e mescolate bene permettendo agli ingredienti di amalgamarsi.
Rompete un uovo, separate l’albume dal tuorlo e montate l’albume a neve.
Incorporate l’albume al composto di zucchero e scorza grattugiata e mescolate fino ad amalgamare bene il tutto.
Con uno spremiagrumi ricavate il succo dai mandarini, filtratelo con un colino e aggiungetelo al composto sempre mescolando.
Versate il sorbetto in una casseruola e riscaldate a fuoco basso per pochi minuti.
Sorbetto al mandarino.
Lasciate raffreddare, versate nella gelatiera e fate girare fin quando il sorbetto non sarà pronto.
Il risultato vi sorprenderà!
Si può passare dalla cassata della settimana scorsa alle mele cotte?
Se avete lo stomaco pesante ma non volete rinunciare al dolce, certamente.
Le mele cotte possono essere un fine pasto gustoso e facile da eseguire e la mia è una ricetta di battaglia che nasce dall’esigenza di avere un dessert leggero e digeribile.
Quello che avevo in casa.
Certo, esistono mille altri modi per preparare le mele cotte ma voglio suggerirvi anche il mio:
Tre mele (le Golden sarebbero state più indicate ma ho preferito usare le mele che avevo in casa);
tre bicchieri d’acqua;
tre cucchiai di zucchero di canna.
In realtà per evitare l’ossidazione delle mele occorrerebbe intingerle nel succo di limone.
Una spruzzata di cannella e qualche chiodo di garofano servirebbero poi a insaporirle maggiormente. Ma ho voluto ridurre all’osso la preparazione delle mele e ho scoperto che sono buone anche così.
Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fettine.
Versate i tre bicchieri d’acqua in una pentola e aggiungete lo zucchero, mescolate il tutto e portate a ebollizione.
Quando l’acqua bolle, gettate le mele nella pentola e mettete un coperchio. Vi consiglio però di non coprire interamente la pentola ma di lasciare uno spiraglio per evitare che lo sciroppo fuoriesca.
Le mele cotte
Fate cuocere per 40 minuti se le preferite ben cotte, come me.
Un tocco di zucchero di canna
A cottura ultimata potete mangiarle ancora calde o fredde, a piacer vostro.
Non sembra niente di che ma il sapore della mela, resa morbida e avvolta da un piccolo tocco di zucchero, può aiutare a concludere un pasto degnamente.
La cassata siciliana
La ricotta può non piacere e la pasta reale risultare molto dolce a quanti non amano la pasticceria.
Ciò detto, aggiungo che tutti (o quasi) mostrano di apprezzare la cassata per il suo aspetto.
Se la pasticceria siciliana è un vero e proprio colpo d’occhio, mademoiselle la cassata è infatti la regina di tutte le torte o almeno di quelle isolane.
Mademoiselle la cassata
La glassa la rende eterea e la pasta reale, vivace.
La corona di frutta candita, poi, le conferisce un aspetto regale e le vetrine di ogni pasticceria guadagnano in bellezza grazie a questo dolce, dalle origini che si perdono nella notte dei tempi.
La frutta candita elegante e maestosa
Anche in questo caso, due scuole di pensiero tirano in ballo l’una i romani (dal latino caseum, formaggio) e l’altra gli arabi (qas’at, bacinella).
Le diverse varianti locali della cassata, inserita nell’Elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali, ci dicono però che le storie sulle sue origini non sono poche.
E anche se non è una torta di compleanno, si presta a qualsiasi occasione.
Non trovate anche voi?
La cassata siciliana come la facciamo noi
La torta Paradiso
Vera e propria specialità lombarda, la torta paradiso è una vera prelibatezza.
A colazione, a fine pasto (intinta in un vino dolce) o per merenda, questa torta non vi lascerà delusi, ideale soprattutto nei periodi invernali per il grande apporto calorico che contiene.
Per la ricetta abbiamo preso in considerazione il volume “Dolci da forno” della Scuola di cucina di Slow Food, edito per la prima volta dalla Giunti nel 2014.
Abbiamo però apportato alcune modifiche a nostro gusto per quanto riguarda i tempi di cottura e qualche ingrediente.
Il campo di battaglia
Per realizzare la torta paradiso occorrono:
Grammi 200 di burro
Grammi 300 di zucchero semolato
Quattro uova
Un pizzico di sale
Grammi 250 di fecola di patate
Grammi 50 di farina tipo 00
Una bustina di lievito chimico per dolci
Mezzo limone
Due cucchiai di rum scuro
Zucchero a velo (facoltativo)
Tirate fuori il burro dal frigorifero mezz’ora prima di preparare la torta, in modo da farlo diventare morbido e più facile da lavorare.
Montate quindi il burro con lo zucchero in modo da ottenere una crema spumosa e aggiungete prima i tuorli d’uovo e poi gli albumi montati a neve con un pizzico di sale.
Amalgamate bene tutto, anche con la frusta elettrica se occorre, e incorporate al composto il succo di limone filtrato e i due cucchiai di rum.
Burro e zucchero
Con l’aggiunta dei tuorli
Il composto
A questo punto unite all’impasto farina, fecola e lievito, filtrandoli con un colino o un setaccio e mescolando di nuovo tutto in modo da amalgamare bene gli ingredienti.
Visto che nella fase di cottura la torta cresce molto, utilizzate una tortiera a bordi alti, che abbia circa 25 centimetri di diametro, imburrata e infarinata se non è in silicone.
Portate la temperatura del forno a 180° e fate cuocere per un’ora.
A fine cottura, fate raffreddare il dolce e cospargetelo (se volete) di zucchero a velo prima di servirlo.
Eccovi una delle prelibatezze più ghiotte della nostra cucina perché bollita, al forno o fritta, la patata resta un’indiscussa protagonista delle nostre tavole!
Di seguito, gli ingredienti:
Un chilo di patate
Due tuorli d’uovo
Sale quanto basta
Grammi 90 di Grana padano
Due uova
Pangrattato quanto basta
Olio per friggere
Lavate le patate e mettetele a lessare con tutta la buccia in una pentola di acqua salata.
Quando le patate saranno pronte, lasciatele raffreddare, pelatele e passatele in uno schiacciapatate.
Raccogliete la purea di patate in una ciotola e aggiungete il sale, il Grana padano e i due tuorli d’uovo.
Le patate pelateLo strumento adatto anche se un po’ anticoLe patate ridotte a pureaIl composto con tutti gli ingredienti
Quando il composto sarà ben amalgamato dividetelo in piccole parti alle quali dare una forma cilindrica.
Sbattete infine le due uova con una forchetta in un piatto e intingete ogni cilindro per poi passarlo nel pangrattato.
Per la cottura è più comodo utilizzare una friggitrice.
Se la crosta di pangrattato sarà omogenea, compatta e ben distribuita su ogni cilindro di patate, la frittura risulterà dorata e uniforme, altrimenti le crocchette potrebbero sfarinarsi e voi non ottenere un buon risultato.
Questa torta al limone è molto semplice da realizzare e il fatto che non contenga lieviti la rende ancora più digeribile rispetto ad altri dolci.
Uova e limone, gli ingredienti principali per realizzare questo dolce.
Gli ingredienti da utilizzare sono i seguenti:
quattro uova
un limone non trattato dalla buccia compatta e in buone condizioni
grammi 300 di farina tipo 00
grammi 300 di zucchero
grammi 30 di burro
una noce di burro e un po’ di farina per ungere la teglia, nel caso non abbiate lo stampo in silicone.
Rompete le uova dividendo i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ferma.
Mettete i tuorli in una terrina e aggiungete piano piano lo zucchero, sempre mescolando per ottenere un composto spumoso al quale unire gli albumi montati in precedenza.
Setacciate la farina un po’ alla volta sopra il composto di uova e zucchero e mescolate il tutto cercando di evitare che si formino grumi, magari usando la frusta elettrica.
L’impasto nello stampo in silicone.
Lavate bene il limone e grattugiate la scorza unendola agli altri ingredienti, aggiungendo infine il burro fuso.
Mescolate ancora tutto con la frusta elettrica e versate l’impasto in una tortiera unta o in uno stampo in silicone.
Portate la temperatura del forno a 180° e fate cuocere per un’ora.
A fine cottura capovolgete la torta su un piatto e fate raffreddare.
Lo yogurt e’ l’ingrediente fondamentale per fare questa ciambella.
L’ingrediente principale da utilizzare per realizzare questa ciambella è lo yougurt bianco naturale, privo di zucchero.
I contenitori dello yogurt possono fungere da misurini per dosare gli altri ingredienti, anche se questa ciambella non è una torta “sette vasetti” classica.
Abbiamo infatti preferito non utilizzare fecola di patate e olio di semi ma una dose minima di olio d’oliva per rendere più morbido l’impasto.
Per preparare questo dolce occorrono:
Due vasetti di yogurt bianco naturale (grammi 250 in tutto)
Tre vasetti di farina tipo 00
Due vasetti di zucchero bianco semolato
Una bustina di lievito per dolci
Il fondo di un vasetto di olio extravergine d’oliva
Tre uova
Burro e farina per lo stampo.
Il composto di uova e zucchero.
Rompete le uova e separate i tuorli dagli albumi. In una terrina, unite lo zucchero ai tuorli e mescolate il tutto fino ad ottenere una crema spumosa.
A parte, montate gli albumi a neve, aggiungeteli al composto di tuorli e zucchero e mescolate per amalgamare bene.
Aggiungete quindi i due vasetti di yogurt, continuando a mescolare usando, se è il caso, una frusta elettrica.
A questo punto unite anche la farina, setacciandola con un colino, e il lievito, sempre setacciato.
L’impasto.L’impasto nello stampo.
Mescolate bene tutto e aggiungete il fondo di un vasetto di olio d’oliva (che l’olio non arrivi a metà vasetto, altrimenti ne risentirà il gusto della ciambella).
Mescolate di nuovo tutto con la frusta elettrica e ungete di burro uno stampo, cospargendolo infine di farina.
Versate l’impasto nello stampo e portate la temperatura del forno a 180°.
Se volete una ciambella ben cotta, lasciatela cuocere per un’ora, altrimenti 45 minuti basteranno.
Il metodo dello stuzzicadenti o della forchetta per verificare lo stato della cottura del dolce rimane sempre valido.
La ciambella appena sfornata.Si lascia raffreddare.Fino a quando e’ pronta per essere mangiata.
Gli ingredienti del gelato al cioccolato.
“Gelato al cioccolato, dolce e un po’ salato” dice il refrain del grande successo musicale cantato da Pupo.
Con il suo colore scuro e quel sapore dolce non ben definito, il gelato al cioccolato può essere considerato un intramontabile leitmotiv della gelateria. Chi possiede una gelatiera può prepararlo a casa utilizzando gli ingredienti che più preferisce. Per la nostra versione leggera abbiamo utilizzato il cacao amaro e il risultato non vi deluderà:
Un litro di latte parzialmente scremato
Grammi 125 di cacao amaro
Grammi 600 di zucchero
Due albumi d’uovo.
Rompete le uova separando i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve.
Mettete lo zucchero in una casseruola e aggiungete, setacciandoli con un colino, i 125 grammi di cacao amaro.
L’amalgama di cacao e zucchero.L’aggiunta degli albumi a neve.
Amalgamate bene il tutto e incorporate gli albumi a neve, continuando a mescolare.
Versate infine il latte parzialmente scremato e mescolate in modo che non si formino grumi.
Il gelato al cioccolato.
Mettete la casseruola sul fuoco basso per una decina di minuti, continuando a mescolare in modo che gli ingredienti si fondano bene ma senza arrivare ad ebollizione.
Lasciate raffreddare il composto a temperatura ambiente e, quando si sarà raffreddato, riponetelo in frigorifero per qualche ora.
Versate infine il composto nella gelatiera e se un giro non dovesse essere sufficiente a far mantecare il gelato, programmatene un altro.
Il gelato al cioccolato e’ pronto.
Le temperature estive non sono amiche di una cucina eccessivamente calorica, così anche il nostro blog offrirà soluzioni fresche per i pasti o i rendez–vous pomeridiani di questi mesi.
Per realizzare il tè tè freddo alla menta occorrono veramente pochissime cose.
Tuttavia un ramoscello di menta fresca è quello che farà la differenza nel rendere il vostro infuso dissetante e profumato.
Di seguito, gli ingredienti:
Due litri d’acqua naturale.
Tre grandi cucchiai (come quello in foto) di zucchero integrale di canna. Se preferite una bevanda meno dolce, ne basteranno due.
Due bustine di english breakfast tea (usiamo il tè in bustina per velocizzare il procedimento).
Sei foglie di menta fresca.
Versate l’acqua in una pentola capiente e fatela bollire.
Quando l’acqua avrà raggiunto l’ebollizione, spegnete il fuoco e mettete i due filtri di tè in infusione, aggiungendo i tre (o due, se volete la bevanda meno dolce) cucchiai di zucchero integrale di canna e le foglie di menta.
Lasciate tutto in infusione almeno per due ore e fate raffreddare a temperatura ambiente.
Quando il tè si sarà raffreddato, versatelo in una brocca o in una bottiglia di vetro da riporre in frigorifero.
Il tè freddo alla menta è l’ideale per rinfrescarsi negli afosi pomeriggi mediterranei.
Non vi va di spendere molto al supermercato?
Le alte temperature e il caldo torrido non stimolano l’appetito?
Questa non è una ricetta vera e propria ma il suggerimento per la preparazione di una frugale cena estiva da realizzare con poche cose (le dosi sono per una persona):
un pomodoro rosso
una scatoletta da grammi 100 di tonno al naturale o all’olio d’oliva
una mozzarella di bufala da grammi 100
tre olive nere
sale quanto basta
(a piacere) un quarto di cipolla rossa a spicchi
(a piacere) due foglioline di basilico
olio extravergine d’oliva per condire.
Tagliate a fette il pomodoro in una piccola ciotola, quindi aprite la scatoletta e facendo leva con il coperchio sul tonno, lasciatelo scolare fino a quando non sarà uscito l’olio o il liquido all’interno.
Al pomodoro aggiungete il tonno scolato e sminuzzato, la mozzarella tagliata a dadini e le tre olive nere.
Se volete, potete anche aggiungere la cipolla rossa a spicchi e le due foglie di basilico.
Mescolate tutto, salate e condite con l’olio d’oliva.
Nella sua semplicità, questo suggerimento utilizza alcuni ingredienti fondamentali della cucina mediterranea e per questo può essere considerato un piatto da re!
Vi presentiamo una ricetta alternativa a quella con la panna per realizzare il più classico dei gelati.
Come abbiamo già detto in precedenza, avere una gelatiera in casa permette di preparare gelati più leggeri e di non rinunziare al dessert senza esagerare con i grassi.
Abbinate il gelato alla crema con fragoline di bosco, pezzi di fondente o quello che volete ma preparatelo così:
5 tuorli d’uovo
Un albume
Grammi 250 di zucchero
Mezzo litro di latte intero (preferibilmente fresco)
Un pizzico di cannella
In una terrina rompete le uova e separate i tuorli dagli albumi.
Degli albumi conservatene uno solo e montatelo a neve ferma.
Incorporate piano piano lo zucchero ai tuorli e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo e spumoso, al quale aggiungerete un pizzico di cannella.
Versate quindi il latte intero e l’albume a neve mescolandoli al composto di uova e zucchero.
Fate cuocere il tutto a fuoco bassissimo facendo attenzione che le uova non coagulino.
Lasciate raffreddare il composto a temperatura ambiente e mettetelo in frigo per almeno un paio d’ore prima di versarlo nella gelatiera. Nonostante l’alto contenuto di uova, senza la panna il gelato risulterà più leggero ma egualmente buonissimo.
Il gelato alla crema è ottimo anche abbinato all’Apple pie e ai biscotti.
Diciamo subito che per fare questo gelato occorre il nostro torrone tradizionale o Bloc, perché gli ingredienti che abbiamo utilizzato sono stati abbinati in funzione del torrone.
L’utilizzo di un altro prodotto darà inevitabilmente un risultato diverso.
Aggiungiamo che abbiamo scelto di usare il latte parzialmente scremato al posto del latte intero e della panna per rendere il gelato più leggero e digeribile.
Proprio per questo il gelato è casalingo e anche l’utilizzo del solo albume d’uovo lo rende congeniale a chi non vuole rinunziare al dessert senza appesantirsi troppo.
Per fare il gelato casalingo al torrone Geraci occorre avere una gelatiera (noi ci troviamo bene con la Simac) dove far gelare il composto realizzato con:
grammi 250 di torrone tradizionale o Bloc Geraci macinato
una spolverata di granella di torrone tradizionale o Bloc Geraci per guarnire (facoltativa)
grammi 300 di zucchero
un albume d’uovo montato a neve
un litro di latte parzialmente scremato.
Macinate il torrone Geraci in casa con il frullatore o acquistatelo direttamente macinato.
Prendete il torrone Geraci macinato, mettetelo in una casseruola, aggiungete lo zucchero e mescolate il tutto.
Montate a neve l’albume d’uovo e aggiungetelo allo zucchero e al torrone Geraci sempre mescolando, in modo da distribuirlo uniformemente.
Versate infine il latte parzialmente scremato sul composto e mescolate un’altra volta.
Prendete la casseruola e mettetela sul fuoco basso per una decina di minuti, continuando a mescolare.
Spegnete il fuoco, fate raffreddare a temperatura ambiente e mettete in frigo per almeno un paio d’ore.
Trascorso il tempo necessario, mettete il composto nella gelatiera.
Se un giro non dovesse essere sufficiente a far gelare tutto, fate girare il composto una seconda volta.
Quando il gelato sarà pronto, conservatelo nel freezer e ricordate di guarnirlo con una spolverata di granella di torrone Geraci prima di servirlo.
Il clafoutis è un dolce di origine francese, cotto in forno.
La ricetta tradizionale prevede che sia realizzato con le ciliegie ma esistono varianti che prevedono l’utilizzo di mele, prugne, fragole o altra frutta di stagione.
La ricetta proposta dalla nostra rubrica si atterrà alla tradizione, anche perché giugno è il mese delle ciliegie.
Apporteremo però qualche piccola modifica sostituendo il brandy o il kirsch con il rhum e lo zucchero semolato con quello integrale di canna.
Per fare questa versione meno dolce del clafoutis alle ciliegie occorrono:
burro e zucchero integrale di canna per cospargere la teglia;grammi 500 di ciliegie
tre uova
grammi 100 di zucchero integrale di canna (abbiamo usato quello proveniente da agricoltura biologica
dell’Ecuador);
grammi 90 di farina
un pizzico di sale
200 ml di latte parzialmente scremato
un tocco leggero di rhum
zucchero a velo per spolverizzare.
Togliete il gambo alle ciliegie, lavatele, asciugatele e privatele del nocciolo.
Prendete una teglia da forno rotonda dal bordo basso, imburratela bene e cospargetela di zucchero di canna fino ad ottenere un risultato omogeneo.
Mettete i rossi d’uovo in una terrina e aggiungete i cento grammi di zucchero, mescolando.
A parte, con la frusta elettrica montate gli albumi a neve e aggiungeteli ai rossi, mescolando fino ad ottenere un composto spumoso dal volume doppio rispetto a quello iniziale, magari usando di nuovo la frusta.
Aggiungete un pizzico di sale e setacciate la farina, mescolandola al composto.
Sempre mescolando, aggiungete il latte e il rhum e fate in modo che tutti gli ingredienti siano ben amalgamati.
A questo punto, disponete le ciliegie sulla teglia da forno imburrata e zuccherata e versate loro sopra la pastella preparata precedentemente.
Portate la temperatura del forno a 180° e infornate per almeno 50 minuti.
A fine cottura, estraete il clafoutis dal forno e spolverizzatelo con lo zucchero al velo.
La moda delle serate dedicate al cibo etnico continua ad incalzare anche stimolata dai grandi eventi che hanno portato, in questi anni, le cucine del mondo ad incontrarsi, come il Salone del Gusto di Torino o Expo di Milano.
Sui piatti etnici si può improvvisare un aperitivo deciso quasi all’ultimo momento o una serata alla quale dare un tocco particolare creando un’atmosfera esotica. La ricetta del Plov (o riso alla frutta secca) che abbiamo sperimentato e che proponiamo in questa rubrica viene dall’Azerbaijan ed è tratta da www.ilgastronomade.it (ricetta alla quale abbiamo apportato qualche piccola modifica “casalinga”).
Il Gastronomade è Vittorio Castellani, giornalista freelance che si è formato nel crogiolo interetnico di Londra, Parigi, Berlino e Amsterdam e facendo esperienze umane e professionali in giro per il mondo. Autore di numerose pubblicazioni, Castellani cura eventi e progetti dedicati al cibo ed è noto al pubblico anche per la rubrica “Il piatto etnico” sul Venerdì del quotidiano La Repubblica.
L’Azerbaijan si trova nella regione del Caucaso e la sua cucina unisce le tradizioni turche a quelle dell’Asia centrale.
Il Plov che vi proponiamo è un piatto rappresentativo della cucina azera che si prepara con i seguenti ingredienti:
grammi 50 di uvetta sultanina
5 prugne secche (private del nocciolo)
grammi 40 di albicocche secche
grammi 50 di mandorle pelate
grammi 80 di burro
un cucchiaio di miele
grammi 200 di riso long grain (abbiamo usato il basmati perché più reperibile)
dl 4 di acqua
sale a piacere.
Mettete per almeno mezz’ora la frutta secca (tranne le mandorle) a bagno in acqua tiepida, possibilmente dopo aver tagliato le prugne e le albicocche in piccole strisce sottili.
Dopo aver fatto trascorrere il tempo necessario, scolate e asciugate la frutta, mettendola a rosolare nel burro in un tegame (preferibilmente di coccio) fino a quando le mandorle non avranno preso colore. Sciacquate il riso sotto l’acqua corrente fino a quando avrà perso l’amido in eccesso e aggiungetelo alla frutta secca, insieme al cucchiaio di miele.
Bagnate il tutto con 4 dl d’acqua e portate a ebollizione.
A questo punto salate il riso, abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e lasciate cuocere fino a quando l’acqua sarà stata assorbita completamente dal riso.
A cottura ultimata portate il forno a 180° e lasciate cuocere senza coperchio per una decina di minuti.
Il riso va servito ben caldo ma abbiamo personalmente sperimentato che è ottimo anche freddo.
La ciambella salata è l’ideale per fare una gustosa merenda ma anche per accompagnare un aperitivo o servire un antipasto sostanzioso. Per eseguire questa ricetta occorre utilizzare un gorgonzola dolce e cremoso, da armonizzare al resto degli ingredienti in modo da ottenere un sapore leggero.
Ecco quanto serve per un buon risultato:
grammi 450 di farina tipo 00
una bustina di polvere lievitante per torte salate
una manciata di parmigiano reggiano grattugiato
un cucchiaino di sale
grammi 80 di burro
150 ml di yogurt bianco
250 ml di latte intero
due uova
grammi 150 di gorgonzola
grammi 100 di gherigli di noce
uno stampo per ciambella
burro e farina per ungere
Versate lo yogurt in una terrina e aggiungete il latte intero, mescolando con un cucchiaio di legno da cucina.
Aggiungete, una alla volta, le uova e infine il sale, continuando a mescolare in modo da ottenere un amalgama.
Per un risultato migliore è consigliabile l’utilizzo di una frusta elettrica.
Mettete il burro in un pentolino, fatelo sciogliere a fiamma bassa e aggiungetelo all’amalgama di latte, uova e yogurt sempre mescolando, in modo da ottenere un risultato omogeneo. Ancora una volta è consigliabile l’uso della frusta.
Aggiungete quindi la farina, setacciandola a poco a poco con un colino per non formare grumi e mescolandola al resto degli ingredienti in modo da distribuirla uniformemente.
Sempre setacciando, aggiungete il lievito e lavorate il tutto fino a quando non otterrete un impasto liscio e compatto, anche questa volta con l’ausilio della frusta.
Fate a pezzi il gorgonzola e unitelo all’impasto, mescolando con la frusta elettrica fino ad ottenere di nuovo un risultato omogeneo.
Spezzate i gherigli di noci in pezzi più piccoli e aggiungeteli al resto degli ingredienti mescolando solo con un cucchiaio di legno, per evitare di polverizzarli.
Portate il forno a 180 ° e versate il composto in uno stampo per ciambella imburrato e infarinato.
Quando il forno avrà raggiunto la temperatura prestabilita, fate cuocere la ciambella per un’ora.
A fine cottura, cospargete la ciambella con il parmigiano reggiano grattugiato e rimettetela nel forno spento per cinque minuti, in modo da far sciogliere il formaggio in superficie.
Quando si sarà raffreddata, tirate fuori la ciambella dallo stampo e servite.
Lievitata e ben cotta, la ciambella salata è uno spettacolo per la vista prima ancora che una gioia per il palato.
Uno dei frutti della terra che meglio rappresenta la Sicilia nel mondo è l’arancia, con il suo profumo inconfondibile e il colore intenso che la caratterizza.
Molto usata in cucina, l’arancia si presta alle preparazioni più varie deliziando gli amanti del dolce ma anche del salato.
La torta che vi proponiamo è molto semplice, non contiene lieviti e ha una modesta dose di burro.
Per la buona riuscita di questo dolce soffice e leggero è molto importante però montare bene le uova.
Gli ingredienti da utilizzare sono i seguenti:
quattro uova
un’arancia di piccole dimensioni, matura al punto giusto (la buccia deve essere in buone condizioni)
grammi 300 di farina tipo 00
grammi 300 di zucchero, preferibilmente di canna;
grammi 30 di burro
una noce di burro e della farina per ungere la teglia, nel caso non abbiate lo stampo in silicone,
zucchero al velo (facoltativo).
Rompete le uova in una terrina, aggiungete lo zucchero e montate il tutto con la frusta elettrica fino a quando il composto non diventi spumoso.
Setacciate la farina un po’ alla volta sopra il composto di uova e zucchero e mescolate il tutto cercando di evitare che si formino grumi, magari usando di nuovo la frusta.
Grattugiate la scorza dell’arancia unendola agli altri ingredienti, in modo che assorbano l’aroma del frutto in maniera uniforme e incorporate all’impasto, filtrandolo con un colino, anche il succo dell’arancia e infine il burro fuso.
Mescolate ancora gli ingredienti con la frusta elettrica e versate l’impasto in una tortiera unta o in uno stampo in silicone.
Portate la temperatura del forno a 180° e fate cuocere per un’ora.
A fine cottura capovolgete la torta su un piatto e spolveratela (se volete) con lo zucchero al velo, ma il dolce risulta buono anche senza!
Nell’eseguire questa ricetta non dovete disporre le fettine di mela a raggiera sull’impasto ma mescolarle ad esso, in modo da renderle più morbide. È possibile usare qualsiasi tipo di mela perché la cosa importante è tagliare la frutta a fettine sottili. Gli ingredienti della torta alle mele sono i seguenti:
grammi 700 di mele
un limone
grammi 200 di zucchero, preferibilmente di canna
grammi 200 di farina 00
una bustina di lievito in polvere
un pizzico di sale
una bustina di vanillina
due uova
200 ml di latte parzialmente scremato
grammi 100 di burro
una spruzzata di cannella
zucchero al velo
Sbucciate le mele, privatele del torsolo e dividetele in quattro parti, che taglierete a fettine sottili.
La morbidezza delle mele dipenderà dalla cura con la quale avrete eseguito questa operazione.
Grattugiate la buccia di un limone e mescolatela allo zucchero di canna.
In una ciotola a parte, riponete le fettine di mela e bagnatele uniformemente col succo del limone.
Al composto di buccia di limone e zucchero aggiungete le uova e mescolate tutto con una frusta elettrica, aggiungendo infine il burro fuso e il latte.
A questo punto aggiungete, setacciandoli, la farina e il lievito e poi la vanillina, il sale e la cannella, ripassando un’altra volta la frusta elettrica per amalgamare bene l’impasto, che dovrà essere omogeneo ma non troppo liquido.
Prendete le fettine di mela, sgocciolatele dal succo, privatele dei semi del limone e mescolatele all’impasto in modo da sparpagliarle bene.
Mettete il tutto in uno stampo di silicone (se lo avete) così non avrete bisogno di imburrare o infarinare.
Altrimenti prendete la vostra tortiera, imburratela, infarinatela e versate dentro il composto.
Portate il forno a 180 gradi (è un’operazione che potete fare anche prima di finire l’impasto, in modo da risparmiare tempo) e cuocete la torta per un’ora.
Quando la torta sarà pronta, lasciatela raffreddare e spolverizzatela con dello zucchero al velo prima di servirla o consumarla.
Volete fare una colazione leggera senza rinunciare ai piaceri del dolce? Questa è la ricetta del porridge, piatto originario dei paesi anglosassoni, che potrete trovare in mille varianti curiosando su internet o tra i libri di cucina.
Il porridge si fa con i fiocchi d’avena e siccome pensiamo che è meglio che le cose cuociano nel loro brodo, allora il latte che vi consigliamo di usare è quello di avena.
Questi sono gli ingredienti per preparare una porzione di porridge:
200 ml di latte d’avena;
50 grammi di fiocchi d’avena;
un cucchiaio di zucchero (preferibilmente di canna);
una spruzzata di cannella.
Versate il latte d’avena in una casseruola, aggiungete il cucchiaio di zucchero e mescolate fino ad amalgamare tutto.
Fate scaldare il latte a fiamma bassa e quando comincia a sobbollire, versate dentro la casseruola i fiocchi d’avena, mescolando continuamente.
Fate cuocere il composto a fuoco dolce per almeno quattro minuti, in modo che sia denso al punto giusto.
Versate infine il porridge in un piatto fondo e aggiungete una spruzzata di cannella e gli ingredienti che volete abbinare.
Se volete rendere la colazione più nutriente e sostanziosa, consigliamo di aggiungere una banana tagliata a rondelle e un cucchiaio di gherigli di noci tritati o sminuzzati a mano.
Buon appetito!
Fra corsi e ricorsi della tavola, in Italia il pane è un vero protagonista, degno accompagnatore del salato ma anche utile ingrediente del dolce.
Avete in casa del pane raffermo, che non sapete come utilizzare (e siete già sommersi di pangrattato)?
Vi piacciono i dolci della cucina povera di molte regioni italiane (povera, si fa per dire) e amate riciclare i cibi che avanzano?
Siete drogati di pane e fate una colazione molto nutriente, specialmente nei mesi invernali?
Allora, questa torta realizzata con pane raffermo fa proprio al caso vostro.
Nel nostro blog proponiamo una ricetta facile e veloce con questi ingredienti:
400 grammi di pane raffermo;
500 grammi di latte;
100 grammi di farina tipo 00;
100 grammi di zucchero;
100 grammi di burro;
scorza di un limone;
1 uovo;
20 grammi di grappa (o rhum);
100 grammi di uvetta;
50 grammi di pinoli;
30 grammi di pangrattato.
Tagliate il pane in piccoli pezzetti e lasciatelo in ammollo nel latte per almeno dieci minuti (se è molto duro anche una mezz’ora o più).
Se non vi piacciono uvetta e pinoli potete, in alternativa, sostituirli con frutta candita o gocce di cioccolato fondente.
Altrimenti, mettete l’uvetta a bagno in un contenitore con dell’acqua per dieci minuti e grattugiate la scorza di un limone.
Trascorso il tempo necessario ad ammorbidire il pane raffermo, unite al composto di pane e latte l’uovo, lo zucchero, la scorza di limone, il burro fuso, la grappa (o il rhum, a vostro piacimento) e la farina setacciata.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti con la frusta elettrica e aggiungete, infine, l’uvetta ben strizzata e i pinoli.
Imburrate una tortiera, spolveratela con il pangrattato e versatevi sopra il composto (che dovrà risultare ben omogeneo), livellandolo con un cucchiaio.
Portate il forno a 180° e infornatevi la torta per sessanta minuti.
Al termine della cottura, fate raffreddare il dolce prima di consumarlo o servirlo, magari accompagnato da una tazza di tè.
La bontà e la genuinità di questo dolce vi ricompenseranno del suo aspetto non proprio bellissimo.
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